Guida al Nuovo Patent Box: vantaggi rispetto al Credito d’Imposta R&S

Le agevolazioni fiscali per la ricerca e sviluppo rappresentano uno strumento fondamentale per sostenere la competitività nelle imprese italiane. Tra le diverse opzioni disponibili, il nuovo Patent Box e il credito d'imposta R&S si configurano come i principali incentivi a disposizione delle aziende che vogliono intraprendere la strada dell'innovazione.
Tuttavia, un'analisi approfondita delle caratteristiche e dei benefici di entrambi gli strumenti rivela come il nuovo regime Patent Box offra vantaggi significativi e strutturali che lo rendono superiore al tradizionale credito d'imposta.
Il Patent Box: evoluzione di uno strumento strategico per le PMI
Il Patent Box è un incentivo fiscale che ha attraversato diverse fasi evolutive nel panorama italiano: originariamente introdotto nel 2015, era uno strumento basato sui redditi che consentiva di escludere dal reddito complessivo una quota dei profitti derivanti dall'utilizzo di beni immateriali come brevetti, software e modelli industriali.
Nella sua versione originale permetteva di beneficiare di una quota di esclusione dal reddito che partiva dal 30% nel 2015, per arrivare fino al 50% tra il 2017 e il 2021. Questo strumento è stato sostituito nel 2021 con quello che viene definito "nuovo Patent Box", caratterizzato da meccanismi completamente diversi.
Il nuovo regime Patent Box, introdotto con il Decreto Legge 146/2021, rappresenta un cambio di paradigma rispetto al passato: non più un regime di parziale detassazione del reddito, ma una super-deduzione del 110% dei costi di ricerca e sviluppo sostenuti per creare e mantenere asset di proprietà intellettuale.
Un confronto strutturale: Patent Box vs credito d’imposta R&S
Per comprendere appieno i vantaggi del nuovo Patent Box rispetto al Credito d'imposta R&S, è essenziale analizzare le differenze strutturali tra i due strumenti.
Il credito d'imposta R&S, disciplinato dalla Legge di Bilancio 2020 e da successivi aggiornamenti fino al 2025, offre alle imprese un credito utilizzabile in compensazione tramite modello F24.
Al momento sono previste due aliquote per il credito d'imposta R&S:
- 10% per le attività di ricerca e sviluppo, con un limite massimo annuale di 5 milioni di euro
- 5% per innovazione tecnologica, design e ideazione estetica, con limite di 2 milioni di euro.
Il nuovo Patent Box, al contrario, opera attraverso una super-deduzione del 110% dei costi ammissibili ai fini IRES e IRAP. Questo meccanismo genera un beneficio fiscale effettivo pari al 30,69%, considerando l'aliquota IRES del 24% e l'IRAP del 3,9%.
Vantaggi
Una delle differenze più significative tra i due strumenti riguarda i limiti massimi di spesa ammissibile. Il credito d'imposta R&S presenta vincoli stringenti con massimali che variano in base alla tipologia di attività. Questo può rappresentare un ostacolo significativo per le imprese che investono cifre considerevoli in ricerca e sviluppo, limitando di fatto l'efficacia dell'incentivo per le aziende più innovative.
Il nuovo Patent Box non prevede invece limiti massimi di spesa. Questa caratteristica lo rende particolarmente attrattivo per le imprese che sostengono investimenti consistenti in attività di ricerca e sviluppo, consentendo loro di beneficiare dell'agevolazione sull'intero ammontare dei costi sostenuti per i beni immateriali ammissibili.
Inoltre, nuovo Patent Box, consente l’applicazione del “recapture ottennale”, ovvero la considerazione delle spese sostenute fino all’ottavo anno precedente all’ottenimento della privativa.
In ultimo, un elemento fondamentale aggiunto nel nuovo Patent Box è quello del “Penalty protection”, che consiste nell’esenzione delle sanzioni previste per infedele dichiarazione, qualora il soggetto produca specifici documenti in sede di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate e qualora venga applicata correttamente la Marca temporale entro il termine dell’invio della dichiarazione dei redditi.
Modalità di fruizione e impatto sulla liquidità
Il credito d'imposta R&S viene utilizzato attraverso il meccanismo di compensazione all’interno dell’F24, e viene suddiviso in tre rate annuali di pari importo. Questo meccanismo, pur garantendo un beneficio concreto, richiede una gestione della liquidità che tenga conto dei tempi di compensazione e delle procedure amministrative connesse.
Il nuovo Patent Box invece offre una deduzione fiscale diretta nella dichiarazione dei redditi, con effetto immediato sulla base imponibile. Questo approccio consente alle imprese di ottenere un beneficio fiscale istantaneo, migliorando significativamente la gestione del flusso di cassa e riducendo la complessità amministrativa.
Durata e stabilità dell'agevolazione
Il credito d'imposta R&S ha carattere annuale, con possibilità di proroga fino al 2031 per alcune attività specifiche. Questa impostazione crea incertezza nelle strategie di lungo periodo delle imprese, che devono fare i conti con la possibilità di modifiche o interruzioni dell'incentivo.
Il nuovo Patent Box invece ha una durata quinquennale ed è rinnovabile alla scadenza. Questa maggiore stabilità temporale consente alle imprese di pianificare investimenti in ricerca e sviluppo con un orizzonte temporale più ampio, fornendo quella certezza normativa essenziale per le decisioni strategiche di lungo periodo.
Cumulabilità e flessibilità operativa
Entrambi gli strumenti offrono la possibilità di essere utilizzati in modo cumulativo, a condizione che dalla base imponibile del credito d’imposta R&S venga sottratto il beneficio derivante dal patent box e venga mantenuta un'evidenza contabile separata.
La super-deduzione offerta dal Patent Box può infatti essere combinata efficacemente con il credito d'imposta per massimizzare i benefici fiscali complessivi, risultando particolarmente vantaggioso per le imprese che possono distinguere chiaramente tra diverse tipologie di costi e investimenti in ricerca e sviluppo.
Requisiti specifici e accessibilità
Il credito d'imposta R&S non richiede requisiti specifici legati alla titolarità di beni immateriali, rendendolo accessibile a una platea più ampia di imprese. Tuttavia, questa apparente facilità di accesso è controbilanciata dai limiti di spesa e dalle procedure amministrative.
Il nuovo Patent Box richiede invece la titolarità o il diritto di sfruttamento economico di beni immateriali. Questo requisito, pur rappresentando una soglia di ingresso più elevata, è coerente con la natura dell'incentivo e garantisce che il beneficio sia effettivamente diretto alle imprese che hanno sviluppato asset immateriali di valore.
Semplificazioni procedurali: eliminazione del ruling preventivo
Un altro elemento di forte discontinuità rispetto al passato e di vantaggio rispetto al Credito d’imposta R&S riguarda le semplificazioni procedurali introdotte dal nuovo regime Patent Box: l’obbligo di ruling preventivo, ovvero la necessità di un accordo con l’Agenzia delle Entrate per la determinazione dei redditi agevolabili, è stato rimosso.
In questo modo l’impresa può accedere all’agevolazione semplicemente esercitando l’opzione nella dichiarazione dei redditi, senza necessità di accordi preventivi con l’Amministrazione finanziaria.
Questo comporta:
- un accesso più rapido e diretto all’agevolazione;
- una significativa riduzione della complessità amministrativa e dei tempi di attesa;
- maggiore certezza e autonomia nella pianificazione fiscale dell’azienda.
Resta comunque fondamentale predisporre una documentazione tecnica e fiscale adeguata che dimostri il legame tra i costi sostenuti e i beni immateriali agevolati, ma la semplificazione procedurale rappresenta un passo avanti importante verso una maggiore fruibilità dello strumento.
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