News

Scroll

Credito d'Imposta 4.0: nuovi incentivi per l’agricoltura

copertina dell'articolo sul nuovo credito d'Imposta 4.0 per aziende del settore agricolo, con a destra un macchinario agricolo in un campo arato

La nuova bozza della Legge di Bilancio 2026 prevede l'introduzione di un nuovo credito d'imposta destinato alle aziende operanti nei settori dell’agricoltura, della pesca e dell'acquacoltura, che mira a supportare l'acquisto di beni strumentali rientranti nell'Industria 4.0.

Tale misura si è resa necessaria dal momento che il passaggio dai crediti d'imposta dei piani Transizione 4.0 e 5.0 al nuovo iper ammortamento ha lasciato escluse le imprese agricole, che tipicamente calcolano il proprio reddito imponibile su base catastale (reddito dominicale e agrario) e non in base al calcolo analitico di costi e ricavi tipico del reddito d'impresa.

Nuovo incentivo agricoltura: di cosa si tratta?

La Legge di Bilancio 2026 introduce un nuovo incentivo per il settore dell’agricoltura, pesca e acquacoltura, che riprende per buona parte il precedente piano Transizione 4.0. Il nuovo piano offre infatti alle imprese un credito d'imposta del 40% sugli investimenti in beni strumentali nuovi, ovvero acquistati e mai utilizzati prima, destinati a essere impiegati nell’attività produttiva dell’impresa.

Beni materiali e immateriali inclusi

Tra gli investimenti ammessi rientrano:
  • Beni materiali: si tratta di beni con dotazioni "4.0", caratterizzati da automazione, interconnessione e digitalizzazione dei processi produttivi. Sono inclusi trattori, mietitrebbie e macchine operatrici con sistemi di guida automatica o sensori intelligenti, impianti e macchinari a controllo digitale, e impianti di trasformazione o confezionamento collegati ai sistemi aziendali;
  • Beni immateriali: fanno riferimento a software, sistemi e piattaforme digitali strettamente connessi all'utilizzo dei beni materiali 4.0. Sono inclusi software per la gestione integrata dell'azienda agricola (farm management), piattaforme per il monitoraggio dei dati da sensori o droni, e sistemi di tracciabilità digitale delle produzioni o di certificazione di filiera.

Come funziona il nuovo credito d’imposta 4.0?

Il budget complessivo per il nuovo credito d’imposta 4.0 è stato fissato a 2,1 milioni di euro, ripartiti in questa modalità:
  • 1,4 milioni per il 2026;
  • 700.000 euro per il 2027.
Per ogni impresa è stato assegnato un tetto massimo di spesa ammissibile di 1 milione di euro

I criteri e le modalità operative per garantire il rispetto dei limiti di spesa saranno definiti da un decreto attuativo, a cura del Ministero dell’Agricoltura MASE, di concerto con il MIMIT e il MEF, da adottare entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge.

Requisiti e modalità di accesso 

Per accedere al nuovo incentivo 4.0, le aziende dovranno:
  • Conservare tutta la documentazione relativa all'investimento, incluse fatture e documenti di trasporto (DDT);
  • Ottenere una certificazione da un revisore legale o una società di revisione, che attesti la corretta determinazione dei costi. Per le aziende non soggette a revisione legale obbligatoria, le spese di certificazione saranno rimborsate con un aumento del credito d'imposta fino a un massimo di 5.000 euro.
Il credito sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite modello F24 e non prevede limiti annuali, diversamente da quanto accade di consueto per l’utilizzo dei crediti fiscali.

Come per i precedenti crediti d’imposta, è prevista anche l’ipotesi di investimenti effettuati tramite leasing, il cui costo di riferimento sarà quello sostenuto dalla società locatrice. 

Il credito non è cumulabile con gli incentivi previsti dall’attuale piano Transizione 4.0 e con il nuovo iper ammortamento, mentre invece è possibile il cumulo con altre agevolazioni, a condizione che l’importo complessivo non superi il costo sostenuto per l’investimento.

Tempistiche di accesso e gestione del credito d’imposta 4.0

Il periodo disposto per gli investimenti relativi al credito d’imposta 4.0 va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2026. È tuttavia possibile estendere tale termine fino al 30 giugno 2027, purché l'ordine al fornitore sia accettato entro la fine del 2026 e venga versato un acconto pari ad almeno il 20% del costo totale. Questa modalità ricalca il consolidato meccanismo industriale, assicurando così continuità operativa ai produttori di macchinari.

I beni non potranno essere ceduti a terzi o destinati a finalità estranee all'esercizio dell'impresa. In caso contrario, il credito verrà revocato. Tale vincolo permane fino al 31 dicembre del quinto anno successivo al completamento degli investimenti, a differenza del precedente credito 4.0 che prevedeva un termine più breve, ovvero il 31 dicembre del secondo anno successivo alla messa in funzione del bene.

Perché il credito d’imposta 4.0 è un’opportunità per le imprese?

L'obiettivo primario di questa iniziativa è promuovere l'innovazione tecnologica e potenziare la competitività nel settore agricolo e della pesca. A tal fine, il credito d’imposta 4.0 mira a incentivare l'acquisto di macchinari, attrezzature e software che contribuiscano alla modernizzazione delle imprese operanti in questi ambiti.

Questa misura rappresenta un importante iniziativa all’interno dell’ampio progetto di modernizzazione del settore produttivo primario italiano, che si propone di indirizzare le imprese verso modelli più innovativi, digitali e sostenibili. L'intervento evidenzia il ruolo cruciale del settore primario nell'economia nazionale, adeguandolo alle attuali sfide ambientali, tecnologiche ed energetiche. 

Il rischio di esclusività 

Data la quota di 2,1 milioni di euro stanziata per il biennio 2026-2027, il governo potrà sostenere investimenti totali per un totale di 5,25 milioni di euro. Tenendo presente la quantità di potenziali imprese destinatarie del credito e l’elevato costo dei macchinari agricoli 4.0, che spesso ammonta a centinaia di migliaia di euro a unità, appare chiaro che solo un numero limitato di aziende avrà effettivamente accesso all’incentivo.

Quali aziende saranno quindi avvantaggiate?

È possibile che l’incentivo favorisca le imprese più agili e meglio strutturate, escludendo invece le piccole e medie imprese agricole, che spesso incontrano difficoltà nel preparare tempestivamente la documentazione tecnica e finanziaria richiesta.

Cosa possiamo fare per te

Il team di ingegneri altamente qualificati in R&S e innovazione di Archita Engineering, ti supporterà nella valutazione degli incentivi più adatti alla tua azienda e alla pianificazione strategica dei tuoi investimenti.

Sarai accompagnato lungo tutto il processo di accesso al nuovo incentivo per l’agricoltura, dall’analisi dei requisiti tecnici alla predisposizione della documentazione necessaria, per garantirti una gestione efficace e conforme alla normativa.

Non aspettare: inizia oggi a pianificare i tuoi investimenti per il 2026 con il supporto di Archita Engineering.

Contattaci per una consulenza.

Ti è piaciuto l'articolo e vuoi ricevere gli aggiornamenti più significativi sulle novità di questo settore? Iscriviti qui alla Newsletter di Archita Engineering.

Vuoi saperne di più sulle nostre competenze?

Foto di Matteo Iubatti amministratore delegato di Archita Engineering.

Contatta Matteo Iubatti dell'area R&S e innovazione

Tutti gli articoli Contattaci