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Codice degli incentivi: novità sulle agevolazioni alle imprese

copertina dell'articolo sul nuovo codice degli incentivi: novità sulle agevolazioni alle imprese con grafica di un uomo e una donna davanti a uno schermo raffigurante una banconota
Il nuovo Codice degli incentivi, introdotto dal decreto legislativo 184/2025, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 dicembre e diventerà effettivo a partire dal 1° gennaio 2026.

Questo nuovo decreto si inserisce nell'ambito della delega conferita al Governo dalla legge n. 160/2023, che mirava a una completa revisione e semplificazione del sistema di incentivazione destinato alle imprese.

Quali sono le novità del Codice degli incentivi?

Uno degli aspetti più rilevanti della riforma del Codice degli incentivi consiste nel superamento di un approccio storicamente complesso e frammentato, in favore di un modello di gestione degli incentivi coordinato e centralizzato.

Si tratta dunque di un intervento strutturale finalizzato a massimizzare l'efficacia della spesa pubblica e a favorire lo sviluppo in settori cruciali per le strategie industriali, sia a livello nazionale che europeo.

Questo si traduce nell'introduzione di due nuovi strumenti di pianificazione:

Il Programma degli incentivi

Ogni amministrazione centrale dovrà definire in anticipo:
  • Gli obiettivi strategici di sviluppo che intende perseguire;
  • Gli incentivi specifici da attivare per il raggiungimento di tali obiettivi;
  • Un cronoprogramma di massima delle relative attività;
  • Il quadro finanziario con l'indicazione delle risorse da impiegare.
Allo scopo di prevenire discrasie e incoerenze, la stesura del Programma degli incentivi richiederà l'adozione di un modello unificato da parte delle amministrazioni coinvolte. Queste saranno inoltre tenute a pubblicare la programmazione triennale degli incentivi entro il 30 aprile di ogni anno.

Questo processo è finalizzato a garantire una maggiore trasparenza e coerenza delle politiche pubbliche.

Il Tavolo permanente degli incentivi

Il secondo nuovo strumento previsto è il il Tavolo permanente degli incentivi, il quale sarà la sede stabile di confronto tra amministrazioni statali e regionali, essenziale per:
  • Favorire il coordinamento tra le politiche di incentivazione, evitando duplicazioni;
  • Raccordare le strategie di politica industriale; 
  • Definire indirizzi comuni tramite accordi programmatici.
L'introduzione congiunta di questi due strumenti impone un cambiamento di prospettiva: le amministrazioni devono ora definire in modo chiaro le proprie strategie e discuterle in un contesto istituzionale. Questo approccio riduce il rischio di sovrapposizioni e potenzia l'efficacia generale della spesa pubblica, in stretta coerenza con quanto previsto dalla legge delega.

Il decreto legislativo stabilisce inoltre le norme per l'attuazione degli incentivi, inclusa la definizione dei bandi per l'ottenimento dei benefici da parte di imprese e, se previsto, lavoratori autonomi.

Codice degli incentivi: tipologie di agevolazioni alle imprese 

Le forme di agevolazione alle imprese, che possono essere utilizzate anche in combinazione tra loro nell'ambito dello stesso incentivo, includono:
  • Contributi a fondo perduto;
  • Garanzie su operazioni finanziarie;
  • Finanziamenti agevolati e altri strumenti rimborsabili;
  • Interventi nel capitale di rischio
  • Agevolazioni fiscali e contributive;
  • Altre forme definite dal bando in conformità alla normativa nazionale ed europea, in relazione agli obiettivi specifici dell'incentivo.

La norma delimita inoltre il perimetro di validità del Codice degli incentivi sotto tre aspetti:

  1. Ambito territoriale: il Codice si applica su tutto il territorio nazionale, nel rispetto delle competenze e autonomie garantite alle regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano;
  2. Rapporto con i fondi europei: la disciplina del Codice deve essere compatibile con le regole specifiche che governano gli incentivi cofinanziati con fondi dell'Unione europea, inclusi i fondi strutturali e quelli del PNRR;
  3. Rapporto con la normativa europea: rimane applicabile la normativa in vigore in materia di aiuti di Stato:
    • se gli incentivi rientrano nelle caratteristiche dell'articolo 107, paragrafo 1, TFUE, la loro concessione è subordinata al rispetto della pertinente normativa unionale;
    • nei casi di regimi soggetti a notifica o previsti in un regolamento di esenzione, l'erogazione dipende dall'adozione di una decisione positiva della Commissione europea o dalla preventiva comunicazione del regime o dell'aiuto individuale alla stessa Commissione.

Esclusioni dagli incentivi: chi non può beneficiarne?

Sono specificate nel decreto legislativo anche le cause di esclusione dagli incentivi, che includono:
  • Condanne penali;
  • Cause di decadenza e sospensione;
  • Sanzioni interdittive previste dal D.Lgs. n. 231/2001 in materia di responsabilità amministrativa degli enti.
Infine, è prevista una disciplina dettagliata in tema di controlli per il rilascio delle agevolazioni e di monitoraggio successivo delle stesse, al fine di prevenire distorsioni nell'erogazione degli incentivi.

Sono espressamente esclusi dall'applicazione del Codice:
  • Gli incentivi fiscali che non richiedono attività istruttorie valutative, compresi quelli in cui le verifiche sono limitate al rispetto delle risorse stanziate;
  • Gli incentivi in materia di accisa, che rimangono interamente regolati dalle rispettive legislazioni di settore;
  • Gli incentivi contributivi.

Sistema incentivi Italia: digitalizzazione delle agevolazioni

In occasione del nuovo Codice degli incentivi è stato istituito anche il Sistema incentivi Italia, un catalogo integrato di servizi digitali, realizzato potenziando e rendendo interconnessi due strumenti già esistenti: il Registro nazionale degli aiuti di Stato (Rna) e la piattaforma Incentivi.gov.it.

Questo ecosistema digitale è pensato per gestire l'intero ciclo di vita di un incentivo, dalla programmazione iniziale alla valutazione finale svolta ex post. 

Tra i servizi che verranno offerti ci sono:
  • L'elaborazione di schemi di bando-tipo;
  • Un sistema standardizzato per la classificazione delle voci di spesa;
  • Funzionalità per l'accesso e la gestione delle domande;
  • Strumenti per il monitoraggio e per la diffusione dei risultati delle valutazioni.
Tuttavia, il successo di questa infrastruttura digitale dipende da due fattori chiave:
  1. La sua effettiva compatibilità con altre banche dati pubbliche;
  2. La sua reale adozione da parte delle amministrazioni.
L'utilizzo di questi servizi sarà infatti su base volontaria, consentendo ai soggetti competenti di continuare a utilizzare le proprie piattaforme per la gestione degli incentivi. 

Criteri di premialità per l'accesso agli incentivi

Il Codice degli incentivi stabilisce specifici elementi che conferiscono premialità per l’accesso, che possono tradursi in:
  1. Punteggio aggiuntivo;
  2. Riserva di risorse finanziarie: quota dedicata alle imprese che possiedono tali elementi;
  3. Maggiorazioni delle agevolazioni, nei limiti dei massimali di aiuto e delle risorse disponibili.
Gli elementi premianti in questo ambito sono:
  • Il possesso del rating di legalità;
  • Il possesso della certificazione della parità di genere;
  • L’avvenuta assunzione, nei termini stabiliti dal bando, di persone con disabilità, aggiuntive rispetto agli obblighi assunzionali di cui alla legge 68-1999;
  • La valorizzazione del lavoro giovanile e del lavoro femminile considerando, nell’ambito delle valutazioni istruttorie, specifici elementi predefiniti dal bando, quali le misure di welfare aziendali e azioni adottate dal proponente per ridurre i divari rispetto a opportunità di crescita e per la parità salariale;
  • La valorizzazione del sostegno alla natalità e alle esigenze di cura, considerando anche in questo caso la presenza di misure di welfare aziendale e di azioni adottate dal proponente a favore della genitorialità.
Inoltre, compatibilmente con le finalità dell'incentivo, il Codice prevede una quota minima riservata alle PMI pari al 60% delle risorse disponibili per ciascun incentivo. Di questa, almeno il 25% deve essere destinato alle micro/piccole imprese o ai lavoratori autonomi, se ammessi. 

Cosa possiamo fare per te

In qualità di esperti in certificazioni e legalità d’impresa, Archita Engineering si posiziona come il partner ideale per affrontare la transizione verso il nuovo Codice degli incentivi e nell’accesso alle agevolazioni previste dal quadro normativo aggiornato.

Aiutiamo le imprese a trasformare i requisiti di premialità del nuovo Codice degli incentivi in un concreto vantaggio competitivo, supportandole nell’ottenimento di certificazioni come quella di parità di genere e il rating di legalità.

Non aspettare: ottieni oggi i requisiti richiesti dal Codice degli incentivi con Archita Engineering. 

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Foto di Erik Pedriello, responsabile in innovazione e finanza d'impresa.

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