Credito d'Imposta e Capitalizzazione sui Costi di R&S

Con Decreto Legge n. 145 pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 23 dicembre il Governo ha approvato parte delle misure contenute nel Piano ”Destinazione Italia“, tra cui un nuovo credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo sugli investimenti effettuati nel triennio 2014-2016.
Sarà riconosciuto un credito d’imposta per il 50% degli incrementi annuali di spesa nel settore ricerca e sviluppo, registrati in ciascuno dei periodi d’imposta a decorrere del periodo 2014 e fino alla chiusura del periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2016, con un limite minimo di spese iscritte a Bilancio di 50.000 Euro e con un limite di credito d’imposta massimo di 2.500.000 Euro.
Sono ammissibili le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale. La norma civilistica prevede inoltre che i costi di ricerca e di sviluppo aventi utilità pluriennale possano essere iscritti nell’attivo con il consenso del collegio sindacale e debbano essere ammortizzati entro un periodo non superiore a cinque anni, introducento ulteriori vantaggi dati dalla capitalizzazione a bilancio di tali attività.
ARCHITA ENGINEERING, grazie ai propri esperti in Ricerca e Sviluppo e Trasferimento Tecnologico, supporterà le aziende nell’identificazione delle attività ammissibili e nella predisposizione di relazioni tecniche e perizie a corollario della domanda.
Per maggiori informazioni, contattaci.
Sarà riconosciuto un credito d’imposta per il 50% degli incrementi annuali di spesa nel settore ricerca e sviluppo, registrati in ciascuno dei periodi d’imposta a decorrere del periodo 2014 e fino alla chiusura del periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2016, con un limite minimo di spese iscritte a Bilancio di 50.000 Euro e con un limite di credito d’imposta massimo di 2.500.000 Euro.
Sono ammissibili le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale. La norma civilistica prevede inoltre che i costi di ricerca e di sviluppo aventi utilità pluriennale possano essere iscritti nell’attivo con il consenso del collegio sindacale e debbano essere ammortizzati entro un periodo non superiore a cinque anni, introducento ulteriori vantaggi dati dalla capitalizzazione a bilancio di tali attività.
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