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Rilancio del Piano Transizione 4.0: Scenario in Evoluzione

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Le critiche sul punto sono unanimi: nonostante i 55 miliardi di dotazione, il Decreto Rilancio ha messo in campo ben poco per favorire gli investimenti dei privati. Eppure la scelta che il Governo ha fatto, per esempio, di stralciare il capitolo relativo a rinnovo e potenziamento del piano Transizione 4.0, forse non è figlia di un deficit di attenzione alla questione, ma potrebbe essere semplicemente una “mossa tecnica”: impegnare 14,2 miliardi dei bilanci dal 2022 al 2027 infatti esulava dalle risorse e dalla missione del Decreto Rilancio.
La partita del “vero” rilancio degli investimenti si giocherà insomma in un prossimo decreto, quel “crescita-bis” di cui si attendono notizie sin dal mese marzo e che probabilmente vedrà la luce a giugno con un vestito diverso: un provvedimento dedicato a semplificazione e innovazione. Un decreto che dovrebbe attingere le risorse dall’European Recovery Fund di cui, è notizia di qualche ora fa, sembra essere stato riconosciuto all'Italia nella quota di 172 miliardi, ci sui 80 a fondo perduto. 

A confermare questo scenario è lo stesso Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ne ha parlato esplicitamente in una lettera al Corriere della Sera. Il “Recovery Plan” italiano poggerà su sette linee di azione, di cui la seconda è relativa a iniziative in favore dell’innovazione. Il Governo lavorerà per “rafforzare la capitalizzazione e il consolidamento delle imprese” e per “favorire le innovazioni da parte delle start up”. Ma anche per “rilanciare misure già introdotte con successo come ACE e Impresa 4.0, rendendole strutturali”.

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Foto di Matteo Iubatti amministratore delegato di Archita Engineering.

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