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Parco Agrisolare: cosa prevede il bando per le imprese agricole e agroindustriali

Agricoltore al lavoro mentre scava con una pala in un campo e con dei pannelli fotovoltaici sullo sfondo.
A fine agosto è stato emanato l’Avviso Pubblico che rende valido il Regolamento operativo della misura contenuta nel PNRR, denominato “Parco Agrisolare”. Obiettivo della misura: favorire lo sviluppo di uno dei principali comparti del Paese, attraverso un contributo percentuale in conto capitale all’agricoltura, per l’implementazione di pannelli fotovoltaici e altre iniziative finalizzate all’efficientamento energetico. Vediamo nel dettaglio cosa prevedono gli incentivi al fotovoltaico e a quali agevolazioni si può avere accesso per promuovere l’agricoltura sostenibile. 

Indice dei contenuti

  • Cosa finanzia la misura Parco Agrisolare
  • Quali sono i vantaggi
  • I beneficiari del bando Parco Agrisolare
  • Quando presentare la domanda
  • Cosa possiamo fare per te

Cosa finanzia la misura Parco Agrisolare

Si tratta di una misura complessiva da 1,5 miliardi di euro, dove una parte da 1,2 miliardi è destinata alla produzione agricola primaria, mentre due parti da 150 milioni di euro sono previste rispettivamente per gli interventi sostenuti dai settori nei quali si ha trasformazione di prodotti agricoli in prodotti agricoli, e nei quali si ha trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli.

Il campo d’azione della misura è quello dell’agricoltura sostenibile e degli interventi strutturali che interessano il settore agricolo, zootecnico e agroindustriale, al fine di implementare pannelli fotovoltaici, rinnovare i tetti esistenti (rimozione e smaltimento di vecchie strutture per avvalersi di strutture isolate) e implementare sistemi digitali di controllo energetico e nuovi sistemi di aerazione. L’obiettivo, a tendere, è di disporre di un intero settore approvvigionato da 375.000 Kw di energia solare. 
Quanto contenuto nella misura è noto dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale a giugno di quest’anno, la sua attuazione ne vede il riconoscimento pressoché integrale, ad eccezione di tre clausole: 
  1. estensione del limite di autoconsumo di energia elettrica e termica alle aziende attive nel settore della trasformazione dei prodotti agricoli; 
  2. massimale di spesa ammissibile per l’implementazione dei sistemi di accumulo a €50.000; 
  3. massimale per i dispositivi di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e macchine agricole a €15.000.

Quali sono i vantaggi  

Il contributo per l’agricoltura previsto nella misura Parco Agrisolare interessa, come abbiamo visto, le aziende del comparto agricolo, zootecnico e agroindustriale. Condizione principale da soddisfare è quella relativa all’installazione di pannelli fotovoltaici. A questo proposito vi sono alcune considerazioni: 

  • la potenza dell’impianto non può essere inferiore a 6kWp e non superiore ai 500kWp
  • l’intervento non deve causare danni all’ambiente (secondo il principio DNSH)
  • per beneficiare dei fondi, deve trattarsi di un’opera avviata successivamente alla presentazione della domanda.
Ulteriori incentivi al fotovoltaico sono: l’acquisto e la posa di moduli fotovoltaici, implementazione di software di gestione e di efficientamento energetico, sistemi di accumulo, fornitura dei materiali e loro messa in opera, costi di connessione alla rete. 

Da notare che sono altresì comprese spese per:
  • progettazione;
  • asseverazioni ed altre spese professionali richieste dal tipo di lavori;
  • comprese quelle relative all’elaborazione e presentazione dell’istanza;
  • direzione lavori e collaudi se prestate da soggetti esterni all’impresa. 

Per quanto riguarda i contributi per l’agricoltura riservati agli interventi effettuati dalle società che svolgono trasformazione di prodotti agricoli, le condizioni sono due: che l’impianto soddisfi il fabbisogno energetico dell’azienda, e che la capacità produttiva non superi il consumo medio combinato di energia elettrica e termica dell’azienda agricola, compreso quello familiare.

I beneficiari del bando Parco Agrisolare 

Destinatari dei contributi per l’agricoltura sono: imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria; imprese agroindustriali che, alla data di presentazione della domanda presentano, come codice ATECO prevalente, di uno dei codici ATECO di cui all’Elenco ATECO.; indipendentemente dai propri associati, le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’articolo 2135 el c.c. e le cooperative o loro consorzi di cui all’art. 1, comma 2 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228.

Sono previsti scaglioni di intervento, pertanto per le regioni Molise, Basilicata Campania, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia, si arriva al 50% di copertura per le spese ammissibili, per le altre regioni i contributi si attestano al 40% delle spese sostenibili. 

La medesima valutazione è stata fatta per gli interventi svolti da aziende interessate dalla trasformazione di prodotti non agricoli in agricoli, mentre per le trasformazioni agricolo-non agricolo (per i quali i contributi si calcolano sui costi sostenuti per investimenti supplementari per la produzione di energia da fonti rinnovabili e necessari a raggiungere il più alto grado di efficienza energetica), l’entità del contributo si attenua in certi casi: il massimale è il 30% della spesa ammessa, ma sono previsti 20 punti percentuali qualora a fare richiesta sia una Piccola Impresa; 10 punti percentuali se una Media Impresa; 15 punti percentuali per le regioni summenzionate. 

Quando presentare la domanda 

A partire dalle ore 12.00 del 27 settembre 2022, sarà possibile inviare la domanda di assegnazione dei fondi. In questa fase l’azienda dovrà caricare i documenti previsti per completare l’iter di domanda. 
Le iniziative di miglioramento previste dalla misura Parco Agrisolare, poi, dovranno necessariamente partire dopo la pubblicazione dell’elenco dei soggetti ammessi, compresi gli interventi complementari. La rendicontazione deve avvenire entro 18 mesi dalla pubblicazione dell’elenco o, in alternativa, garantire la rendicontazione e il collaudo degli interventi svolti entro il 30 giugno 2026.

In merito alla documentazione necessaria, tra le altre, è necessario allegare: relazione tecnica dell’intervento, timbrata e firmata da un professionista abilitato, bollette che dimostrino l’effettivo consumo dell’azienda, una relazione contenente il calcolo del fabbisogno termico aziendale in elettricità equivalente e ulteriore documentazione tecnica obbligatoria.

Cosa possiamo fare per te

Archita Engineering è una società ESCO, specializzata nell’erogare consulenza in materia di efficienza energetica e sostenibilità. Possiamo occuparci della progettazione tecnica dell’intervento, mettendo a tua disposizione competenze trasversali e multidisciplinari che ti permetteranno di accedere ai contributi dedicati alla nuova agricoltura sostenibile. Insieme analizzeremo le opportunità per la tua azienda e ti seguiremo in ogni fase del percorso.
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Foto di Francesco Vigliaturo, direttore tecnico di Archita Engineering.

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