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PNRR, IV rata: il Governo rivede con l’UE 10 (su 27) obiettivi

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Lo scorso 11 luglio la cabina di regia per la gestione del PNRR si è riunita a Palazzo Chigi sotto la presidenza di Raffaele Fitto - ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR - approvando la proposta di revisione di 10 dei 27 obiettivi previsti per lo sblocco della quarta rata del PNRR; le modifiche sono state oggetto di un “via libera tecnico” della Commissione Europea.
Il ministro ha inoltre confermato che le modifiche non coinvolgono nessun definanziamento per la richiesta del pagamento della quarta rata da 16 miliardi, bensì solamente correzioni di tipo tecnico-amministrativo ed altre di merito. 

Quarta rata del PNRR: le modifiche nei sei ministeri

Le modifiche  riguardano sei ministeri chiave: il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell’Ambiente e Sicurezza Energetica, dell’Istruzione e del Merito, della Cultura e delle Politiche di Coesione. 

Una delle principali modifiche riguarda il piano per gli asili nido, con l'impegno del governo a rivedere l'obiettivo intermedio dell'aggiudicazione di tutti gli interventi attraverso un nuovo bando di selezione.

Alcune delle modifiche sono di natura formale, come ad esempio nel caso del progetto Cinecittà, che ha subito una correzione del numero di investimento e un cambio di denominazione del soggetto attuatore, ora noto come Cinecittà S.p.a.

Tre su dieci delle modifiche riguardano il settore energetico. Una di esse riguarda gli obiettivi intermedi per la realizzazione di una rete di colonnine di ricarica; in particolare, sono state ricevute solo 4.700 richieste per le aree urbane, nonostante la disponibilità di 6.500 colonnine, di cui 4.000 destinate ai centri urbani e 2.500 alle superstrade. Inoltre, al fine di promuovere una transizione green, è stato concordato di aumentare l'obiettivo da attribuire all'Ecobonus a discapito del contributo al Sismabonus, il cui ruolo non era chiaro.
Un'altra modifica rilevante riguarda la produzione di idrogeno dalla riduzione diretta del ferro, stabilendo che nessun gas naturale debba essere utilizzato per questo scopo.

Nel settore dei trasporti, il ministero ha rivisto gli obiettivi di rinnovo del parco ferroviario, prevedendo l'entrata in servizio di almeno 53 treni passeggeri a emissioni zero e 100 carrozze addizionali per il servizio universale.

Il settore dell'imprenditoria femminile ha subito una revisione dei finanziamenti, passando dall'erogazione di sostegno finanziario a ulteriori 700 imprese a una nuova formulazione che prevede la concessione delle risorse direttamente alle imprese stesse.

Infine, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha rivisto gli obiettivi riguardanti i progetti SatCom e Osservazione della Terra, nell'ambito dell'economia dello spazio.

Commissione europea: via libera alla quarta rata del PNRR

Lo scorso 28 luglio invece, la Commissione Eu ha approvato le modifiche per gli obiettivi della quarta rata del PNRR, confermando che il piano italiano è conforme ai criteri stabiliti nel regolamento del Recovery.

Nel frattempo l’esecutivo di Bruxelles ha confermato anche lo sblocco della terza rata. 
Anche il Commissario europeo per l’economia, Paolo Gentiloni, conferma la svolta positiva, lasciando intendere che l’arrivo della terza rata da 19 miliardi è ormai vicino e che entro 4 settimane dovrebbe essere confermata anche la quarta. 

PNRR ed integrazione con le risorse del RePowerEU: oltre 19 miliardi per l’Italia

Oltre alla revisione del PNRR, la Cabina di regia ha discusso l’integrazione con le risorse assegnate all’Italia dal piano RePowerEU. Il totale della quarta rata ammonterà ad una cifra che si aggira intorno ai 19,2 miliardi; di questa somma, 6,26 miliardi sono destinati al sostegno della transizione del sistema produttivo e all’accelerazione della transizione green, compresi i 4 miliardi per il piano Transizione 5.0. 

Per quanto riguarda l’integrazione al PNRR, il Piano RePowerEU porterà nelle casse italiane oltre 19,2 miliardi. Tutte le risorse saranno dedicate alla transizione energetica e distribuite in 3 capitoli: 
  • primo capitolo, “Reti”: 2,3 miliardi;
  • secondo capitolo, “Transizione verde e l’efficientamento energetico privato e pubblico”:  14,8 miliardi, di cui 6,2 per il settore produttivo (4,04 miliardi di euro solamente per il piano Transizione 5.0); 
  • terzo capitolo, “Filiere”: 2 miliardi. 

PNRR, Transizione 5.0: stanziati oltre 4 miliardi di euro 

I 4,04 i miliardi del RePowerEU serviranno a “proiettare il Piano Transizione 4.0 verso un nuovo paradigma 5.0, orientato alla transizione ecologica” 
Si tratterà di una serie di misure destinate a tutte le imprese dell’economia italiana, non saranno dunque fondi riservati a specifici settori.
L’obiettivo della misura è “accelerare la riconversione sia della dotazione di beni strumentali, sia dei processi produttivi delle imprese, attraverso un sostegno automatico e non selettivo, il credito di imposta, in modo da permettere ad un ampio numero di imprese di partecipare all’investimento”, conferma il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. 

PNRR, Transizione green del sistema produttivo: gli altri interventi 

Circa 1,5 miliardi di euro, saranno destinati a promuovere gli investimenti nelle aziende per la produzione interna di energia da fonti rinnovabili, al fine di ridurre significativamente i costi energetici legati alle attività produttive, oltre che sostenere le aziende nell'installazione o ampliamento di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, da utilizzare esclusivamente nel loro processo produttivo.

La nota misura "Sabatini Green", prevede un finanziamento di 320 milioni di euro per favorire la transizione energetica delle Piccole e Medie Imprese (PMI) italiane. Questo sostegno mira a promuovere modelli produttivi più razionali, efficaci e sostenibili, utilizzando soluzioni innovative a livello tecnologico e digitale. L'obiettivo è incentivare gli investimenti diretti nell'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e nell'ottimizzazione dei consumi energetici, riducendo così i costi di produzione e garantendo la sostenibilità ambientale.

Un’ulteriore misura si concentra sull'agricoltura, prevedendo un investimento totale di 400 milioni di euro. Questa iniziativa mira a migliorare le prestazioni e la sostenibilità nei settori dell'agroalimentare, della zootecnia, della pesca, dell'acquacoltura, della silvicoltura, della floricoltura e del vivaismo. L'obiettivo è sostenere investimenti innovativi per il risparmio energetico e idrico, in linea con le direttive del REPowerEU e della nuova PAC 2023-2027.

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