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Mercato delle macchine da imballaggio da record: come ottenere sgravi e agevolazioni

Packaging di bottiglie di vetro disposte in serie
Il comparto industriale italiano delle macchine per il packaging ha dimostrato fino a questo momento una forte resistenza alle variabili di mercato per questo 2022. 
Grazie all’export europeo, in continuità con le politiche di transizione 4.0, nel 2021 si è potuto registrare un incremento sul fatturato del 5,5% rispetto al 2020, nonostante la contrazione economica dovuta allo shortage di materie prime che andava già delineandosi alla fine dell’anno. In questo senso, non stupisce la flessione del 4,4% sul primo trimestre 2022 – in relazione allo stesso periodo del 2021 – ma le sensazioni positive non mancano, sostenute in primis dagli ordinativi per la seconda parte dell’anno (+8% rispetto allo stesso periodo 2021) e in secondo luogo dai mesi di produzione garantita (6,7). 
Buone risposte arrivano anche dal mercato interno, con un incremento di fatturato prossimo al 21,6% sul 2020 e un giro d’affari stimato di 1.77 miliardi di euro. 
Le opportunità per il comparto sono delineate dal credito d’imposta per beni strumentali previsto dalla Nuova Sabatini, vediamole nel dettaglio.

Indice dei contenuti

  • Macchinari per il packaging: un fatturato da record
  • Il primato del Food&Beverage
  • Le aspettative per il 2022
  • Digitalizzazione e sostenibilità: quali sono le opportunità per le aziende del packaging
  • Cosa possiamo fare per te

Macchinari per il packaging: un fatturato da record

Come evidenziato, il settore delle macchine packaging ha visto una crescita considerevole negli ultimi due anni, nonostante le criticità rappresentate dal periodo pandemico del 2020 – che hanno limitato le opportunità rappresentate dai contatti interpersonali, come sostenuto da Riccardo Cavanna al termine dell’evento Ipack-IMA – e quelle più recenti del conflitto in Ucraina. 
La flessione del 2,2% percento del 2020, rispetto ai volumi del 2019, non ha intaccato la crescita del settore guidato, come evidenzia Cavanna, dal grande lavoro di posizionamento svolto dalle aziende italiane, dallo studio delle opportunità degli innovation manager che hanno conservato lo slancio di un settore particolarmente interessato dalle politiche di transizione 4.0. Infatti, i numeri del 2021 parlano di un fatturato record di 8,24 miliardi di euro che supera i risultati, comunque estremamente significativi, del 2020 (7,8 mld) e del 2019 (8,04 mld). 

Il primato del Food&Beverage

Tra i settori più interessati dall’aumento dei volumi d’affari troviamo il Food & Beverage. Un’analisi del macrosettore, preso nel suo insieme, racconta di un +3,4% sul fatturato (4,7 mld), ma approfondendo si scopre che solo il comparto food ha assistito a una crescita rilevante (+8,8%) a fronte di un calo del 3,4% per il comparto beverage. 
Il ruolo di attore principale è riservato alla Via Emilia che, tra le province di Bologna e Parma, raccoglie 128 tra le aziende più coinvolte nella produzione di macchine per il packaging. La restante parte dei volumi è poi generata dai distretti produttivi di Lombardia, Piemonte, Veneto e Toscana. 
Motore trainante del comparto è rappresentato dai gruppi strutturati, che compongono l’8,6% del tessuto produttivo ma con un fatturato superiore ai 25 milioni di euro (72% del totale). Le PMI sono invece l’ecosistema più diffuso (circa l’81% del totale delle aziende coinvolte nella filiera ha un fatturato inferiore ai 10 milioni di euro) ma partecipano al fatturato totale per il 16%. Proprio questo comparto è quello che riserva le opportunità più interessanti, rappresentate dai paradigmi di transizione 4.0, promulgati con la conferma della Nuova Sabatini anche per il 2022.

Le aspettative per il 2022

Nonostante il 2022 non sia iniziato con le migliori premesse, a partire dallo shortage delle materie prime (problema già evidenziato sul finire del 2021) per arrivare al conflitto in Ucraina, due dati tra tutti fanno ben sperare per il prosieguo dell’anno: gli ordinativi per il secondo semestre, assestati al +8% rispetto al 2021, e i 6,7 mesi di produzione garantita stimati dagli studi di settore. 
In un’ottica di miglioramento del fatturato per il 2022 si inseriscono le iniziative dettate dalla Nuova Sabatini e dal credito d’imposta per beni strumentali, prolungato anche per quest’anno, e finalizzate a promuovere una nuova modalità di organizzazione della filiera per un packaging sostenibile.

Digitalizzazione e sostenibilità: quali sono le opportunità per le aziende del packaging

Digitalizzazione e sostenibilità sono i temi di riferimento che ogni innovation manager dovrebbe possedere per realizzare i paradigmi della transizione 4.0. 
Per ciò che riguarda la tematica della digitalizzazione, le opportunità sono rappresentate dalla razionalizzazione dei processi, dallo sviluppo dell’edge computing, dal contributo della realtà aumentata, dall’intelligenza artificiale e tanto altro ancora. 
L’idea alla base è quella di raccogliere dati rimasti fino ad oggi nascosti tra le pieghe della produzione, al fine di individuare aree di intervento per migliorare i processi o sviluppare nuovi servizi, consentendo a tutta la filiera di acquisire valore. 

Quello che sappiamo, dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI della School of Management del Polimi, è che esiste ancora oggi un nucleo di aziende che non ha superato la barriera del digitale, circoscritto a processi ancora ampiamente analogici e conseguentemente meno efficienti di quanto ci si dovrebbe aspettare da uno dei comparti di punta dell’economia del nostro Paese. 
Raggiungere un grado di digitalizzazione apprezzabile per il mercato significa dotare l’azienda di strumenti competitivi, finalizzati non solo all’efficientamento produttivo, ma anche alla competitività sul mercato attraverso lo sviluppo di servizi che, in assenza di un approccio strategico alla transizione 4.0, o di un innovation manager, sarebbero difficilmente pronosticabili. 
Una delle sfide più intriganti per questa seconda parte dell’anno, poi, è rappresentata anche dall’individuazione di nuovi materiali sostenibili, che dovranno integrarsi con linee produttive efficienti anche per queste nuove soluzioni. La riflessione strategica interessa aziende che hanno individuato, nel proprio ciclo produttivo, aspetti critici che possono essere diversificati, integrati o sostituiti con tecnologie più recenti e adatte. Per fare questo, lo Stato ha stabilito le modalità di sostegno alle imprese che decideranno di intraprendere il percorso.

Cosa possiamo fare per te

Come esperti in innovazione possiamo accompagnare la tua azienda nella transizione 4.0, individuando le aree d’intervento entro le quali ricercare le opportunità sostenibili tramite il credito d’imposta sui beni strumentali previsti dalla Nuova Sabatini, oltre a calcolare l’impatto che questi avranno sulla resa della tua azienda. Contattaci per richiedere una consulenza.

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Foto di Matteo Iubatti amministratore delegato di Archita Engineering.

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