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Investire in digital e green aumenta la produttività: l’analisi

Grafico composto da pile di monete con andamento positivo e a tema green e digitale.
Il report recentemente prodotto da Unioncamere punta l’attenzione sui primi effetti degli investimenti su innovazione green e digitale
Come spesso accade in Italia, i dati raccolti fotografano una situazione nazionale a due velocità, ma ci sono anche spunti di riflessione positivi riguardo alle adesioni delle imprese del Sud. Come vedremo, a fare la differenza sono le realtà aziendali che hanno approcciato alla transizione di concerto tra le parti che le compongono, dimostrando che lo studio approfondito della propria situazione di partenza rappresenta l’occasione di promuovere iniziative virtuose a tutti i livelli. A sostegno di ciò vi è il Piano React-EU, lanciato per favorire la ripresa dei Paesi europei post pandemia, che a inizio anno ha visto rinnovati i fondi per le imprese impegnate nella transizione 4.0.

Indice dei contenuti

  • Digitale e Green trainano la crescita
  • L’importanza del Capitale Umano
  • I numeri della transizione e l’importanza dell’Innovation Manager
  • Cosa possiamo fare per te

Digitale e Green trainano la crescita

Il report prende a campione 3.000 imprese con una forza lavoro che va da 5 a 499 dipendenti, rappresentativo di un ecosistema di 130.000 imprese. 
I dati che emergono da questo campione raccontano di un netto risveglio del Mezzogiorno, con il 36% di imprese che ha affermato di aver intrapreso processi di transizione ecologica e innovazione - o di intraprenderli entro il 2024 - dato che al Centro Nord si attesta al 29%. Segnali discordanti riguardano i cluster dimensionali con le grandi imprese già incamminate verso una produzione sostenibile, mentre le piccole faticano ad attivare rinnovamenti nei processi. 
Da Unioncamere arrivano indicazioni per agevolare il cambio di passo, orientate a coinvolgere la Piccola e Media impresa italiana a prendere parte a iniziative di rete, che rappresentano le migliori possibilità di confronto e innovazione sostenibile anche per gli imprenditori inseriti in filiere più piccole.
È importante sapere cosa si perde da questa opportunità: nel report si stima che l’azienda che si incammina sulla strada della sostenibilità può arrivare ad aumentare la produttività dell’impresa del 17%.

Il piano React-EU

React-EU è il piano europeo che integra le disposizioni previste dai programmi di coesione 2014-2020. Si tratta di un programma che sostiene e prolunga nel tempo le iniziative già approvate dai Fondi di sviluppo regionale, sociale e aiuti agli indigenti per il periodo 14-20, a fronte della crisi pandemica Covid-19. 
Lo scopo del progetto è la ripresa dalla crisi attraverso investimenti in transizione digitale e formazione in ottica sostenibile e green. Le iniziative supportate prevedono la creazione di posti di lavoro, sostegno al lavoro autonomo, politiche per l’occupazione giovanile e forniture di capitale per le piccole e medie imprese. 
Questo fondo ha permesso di mantenere linee creditizie durante il triennio 2020-2022, di concerto con le iniziative previste dai bandi del PNRR. Alla fine dell’anno, il Piano React-EU ha stanziato ulteriori 1,5 miliardi di euro a favore del nostro Paese. Questi vanno a sommarsi ai 4,5 miliardi stanziati dal Fondo Sociale Europeo (FSE) e salgono quindi a 14,4 miliardi i fondi complessivi stanziati nel triennio 20-22. L’allocazione dei fondi interesserà perlopiù le iniziative occupazionali: circa 1,2 miliardi di euro andranno alle PMI delle regioni del Mezzogiorno sotto forma di sgravi fiscali per l’assunzione di nuovi lavoratori, 88 milioni saranno destinati alle imprese che assumeranno donne nel corso del 2023, 139 milioni di euro in sgravi fiscali per l’assunzione di under 36 con contratti a tempo indeterminato e 280 mila euro saranno destinati a progetti formativi in ambito green e sostenibilità.

L’importanza del Capitale Umano

Dal report emerge un altro dato interessante: il ritorno sulla produttività degli investimenti in innovazione green e digitale sono maggiori per le aziende che abbiano investito sulla formazione del personale. 
I progetti di formazione professionale hanno un effetto positivo sulla produzione, sulla gestione dell’operatività aziendale e sulle opportunità di applicare nuovi modelli di business alla propria impresa. I numeri parlano di un +17% per le aziende che decidono di investire parallelamente in innovazioni sostenibili e upskilling o reskilling del personale, mentre sul fronte dell’operatività si registrano un +44% in velocità di produzione, -52% di scarti e consequenziale incremento della qualità del prodotto e il 53% in meno di errori e fermi macchina. Queste percentuali calano vistosamente tra le aziende che hanno optato per i soli investimenti 4.0 strumentali.

I numeri della transizione e l’importanza dell’Innovation Manager

Non solo note positive. Unioncamere afferma che all’interno del campione si è registrato un 35% di aziende che non ha in programma investimenti in nessuno dei due comparti strategici. Diversamente dal 12% che opterà per soli investimenti in innovazione digitale e un 22% orientato verso il solo comparto green, questo cluster difficilmente potrà sperare di mantenere la competitività nei prossimi anni. 
Se consideriamo questi dati alla luce delle parole della segreteria di Unioncamere, emerge l’evidenza che la prima barriera all’ingresso è rappresentata dalla competenza sul tema e sulla conoscenza dello stato di salute della propria azienda. 
Nei casi in cui l’azienda sia orientata all’innovazione digitale e green, ma non dispone delle competenze necessarie per approcciare alla transizione ecologica, ecco che assume rilevanza capitale la figura dell’Innovation Manager
Il manager della sostenibilità ha il compito di svolgere un’analisi preventiva sulla condizione dell’azienda in termini di costi energetici e inefficienze di processo, con il fine di intervenire per massimizzare lo sforzo produttivo riducendo gli scarti e i consumi sregolati. La consulenza di questo professionista è la chiave per la Piccola impresa che intenda assumere un ruolo di protagonista e traino della propria filiera, oltre a contribuire attivamente alla creazione di nuovi standard operativi, fondamentali non solo per mantenere - e rafforzare - la propria presenza sul mercato, ma anche per risultare una realtà attraente per la forza lavoro attuale e potenziale. 

Cosa possiamo fare per te

Se vuoi sapere di più sulle opportunità che attendono la tua impresa, o sui processi di innovazione digitale e green rivolgiti ad Archita Engineering. I nostri Innovation Manager sono professionisti esperti e in continua formazione, e sono a tua disposizione per una prima analisi dei processi della tua azienda e per studiare un piano d’intervento compatibile con la tua impresa. Per una consulenza, contattaci.

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Foto di Francesco Vigliaturo, direttore tecnico di Archita Engineering.

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