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Energy saving in azienda: perché è fondamentale fare una diagnosi energetica

Fogli di bollette del gas e dell'elettricità in aumento
Il tema della crisi energetica rimane sui tavoli della politica anche e soprattutto per questo autunno 2022. Gli sviluppi della situazione geopolitica non sono chiari, le stime circostanziali e non è detto che la fiducia maturata in questo trimestre venga mantenuta anche per l’autunno imminente. Ad ogni periodo di incertezza, tuttavia, corrisponde un’opportunità. In questo caso, l’opportunità è rappresentata dalle iniziative di efficientamento energetico che, nel presente, permetterebbero un consistente risparmio sulla bolletta e, in un prossimo futuro, una svolta ecologica e competitiva per la propria azienda. Ma non è solo in ottica di efficientamento che si rivela necessario approfondire il tema del consumo, bensì anche per non incorrere nelle sanzioni previste per chi non svolga una diagnosi energetica.

Indice dei contenuti

  • In cosa consiste una diagnosi energetica
  • Normativa di riferimento e procedure dell’audit energetico
  • Per chi è previsto l’obbligo
  • Sanzioni previste
  • Quali opportunità con l’Energy saving
  • Cosa possiamo fare per te

In cosa consiste una diagnosi energetica

La Diagnosi Energetica consiste in un’analisi approfondita dei consumi e della conoscenza del profilo di consumo energetico della tua azienda, accertando il modo in cui l’energia che entra nello stabilimento venga gestita e consumata. tutto questo con lo scopo di individuare le attività, le fasi di processo e le macchine a maggior consumo, al fine di individuare e valutare lo stato dell’azienda e valutare eventuali investimenti di efficientamento energetico. Per svolgere una diagnosi energetica, altrimenti nota come audit energetico, è necessario rivolgersi a professionisti riconosciuti, ovvero società di servizi energetici (ESCO) o esperti in gestione energia (EGE).

A seguito della diagnosi l’azienda sarà nelle condizioni di valutare il proprio profilo di consumo, a partire dal quale potrà riflettere sulle molteplici opportunità e finalità d’intervento. A seguito dell’audit si apre uno scenario di maggiore razionalità sui passi da intraprendere, sia che interessino l’efficientamento energetico, sia per determinare il momento più indicato per intraprendere un investimento.

Normativa di riferimento e procedure per l’audit energetico 

A introdurre l’obbligo dell’audit energetico è il decreto legislativo 102 del 2014. Tale decreto definisce al contempo doveri e oneri delle imprese, inclusi gli obblighi e le relative sanzioni in caso di non ottemperamento. 
Con il D.Lgs 102/2014 sono state indicate le tipologie di imprese soggette all’obbligo di svolgere un audit energetico a cadenza quadriennale. L’analisi verte su cinque sistemi:
  • impianto di riscaldamento;
  • impianto di raffrescamento;
  • produzione di acqua calda;
  • consumo elettrico;
  • consumo per i trasporti.
Il processo di diagnosi energetica coinvolge quattro momenti chiave. In prima battuta viene svolta l’analisi preliminare, inerente contratti di fornitura energetica, documentazione strumentale degli impianti e studio delle pratiche di consumo in azienda. A seguito di questa prima fase, si passa al sopralluogo vero e proprio negli ambienti aziendali. Questa fase è utile per misurare le performance, oltre a validare la congruità dei sistemi e l’integrità degli impianti. In terza istanza sarà necessario validare i dati raccolti attraverso una rielaborazione a mezzo software condotta dalla società incaricata, per poi concludere con una quarta fase di restituzione dell’analisi, a partire dalla quale stabilire i passi successivi.

Per chi è previsto l’obbligo

La normativa descrive inoltre quali caratteristiche possiedono le aziende soggette all’obbligo di diagnosi energetica quadriennale. Vengono così individuate due categorie: le grandi aziende e le imprese energivore

Il primo caso è rappresentato da due tipologie di aziende: quelle che occupano più di 250 persone, da una parte, e, dall’altra, quelle il cui fatturato annuo supera i 50 milioni di euro (e il cui totale di bilancio annuo supera i 43 milioni di euro). Questi ultimi requisiti devono verificarsi nei due esercizi precedenti l'anno in cui si richiede la diagnosi. 

Il secondo caso invece è quello delle aziende che rientrano nella categoria degli energivori che hanno un consumo annuo pari o superiore a 1GWH/anno e che rispettano determinati requisiti:
  • operino in uno dei settori dell’ Allegato 3 delle Linee Guida CE 200/01 del 2014;
  • operino in uno dei settori dell’ Allegato 5 delle Linee Guida CE e si caratterizzi per un indice di intensità elettrica (IIE) su VAL superiore al 20% (in cui VAL è media del valore aggiunto lordo a prezzi di mercato);
  • non rientrino nei primi due punti, ma sia ricompresa negli elenchi CSEA 2013 e 2014.

Sanzioni previste

Il decreto definisce anche le sanzioni per le aziende che non adempiono alla norma. Le sanzioni interessano tanto le aziende che non svolgono alcuna diagnosi energetica, quanto quelle che non presentano integralmente la documentazione dell’audit. Pertanto è opportuno affidarsi a una società aggiornata sulle ultime normative ed esperta, in grado di intervenire tempestivamente anche in caso di prima notifica da parte di ENEA, l’ente preposto al controllo delle rendicontazioni (a seguito della quale l’azienda ha cinque giorni di tempo per predisporre la diagnostica energetica). In termini economici, le sanzioni possono andare da € 4.000 a € 40.000, in caso di non ottemperamento dell’obbligo, e da € 2.000 a € 20.000 in caso di dimenticanze o di omissioni nella rendicontazione.

Quali opportunità con l’Energy Saving

Il primo tema, e probabilmente il principale, è il raggiungimento dell’efficienza energetica. In un periodo di profonda incertezza, a tratti ormai strutturale, è cruciale mantenere il controllo sulla spesa dell’energia. In quest’ottica, l’audit energetico è lo strumento principe per fotografare lo stato di salute dell’impresa: da qui, infatti, con il giusto consulente sarà possibile mettere in comunicazione le iniziative da intraprendere - per adeguarsi o per acquisire nuovo vantaggio competitivo – con le agevolazioni messe in campo dagli ultimi decreti.
A partire dall’illuminazione, passando per le aree produttive e i relativi impianti, per arrivare agli strumenti di controllo e gestione, l’audit energetico è la sola opportunità di individuare punti di intervento strategici per l’efficienza energetica della tua impresa.
L’offerta dell’attuale mercato alla quale l’azienda, con la giusta consulenza, potrà accedere a condizioni vantaggiose conta, oltre all’evoluzione tecnologica delle infrastrutture, anche numerose proposte di software gestionali basati su logiche web3 e Internet Of Things e la sempre più imprescindibile Intelligenza Artificiale.

Cosa possiamo fare per te

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Foto di Francesco Vigliaturo, direttore tecnico di Archita Engineering.

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