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Credito d'imposta per ricerca, sviluppo e innovazione: il nuovo decreto

Decreto per ottenimento credito d'imposta su ricerca e sviluppo
È stato firmato e si trova ora in fase di registrazione presso la Corte dei Conti il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che regolamenta le certificazioni richieste alle imprese per qualificare le loro attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica (CIRSID) ai fini dell'ottenimento dei crediti d'imposta
Il decreto introduce anche la possibilità di ottenere un aumento del credito per progetti di innovazione tecnologica finalizzati all'innovazione digitale 4.0 o alla transizione ecologica.

Il decreto: cronistoria e obiettivi 

L'obiettivo principale di questa normativa era porre fine alle controversie che spesso sorgono tra le imprese e l'Agenzia delle Entrate durante i controlli fiscali, fornendo chiarezza operativa. Nel corso degli anni, l'Agenzia delle Entrate ha contestato in numerosi casi la legittimità dei crediti d'imposta, spesso basandosi su interpretazioni restrittive formulate successivamente alla richiesta dell'azienda.

Per affrontare questa problematica, il Governo ha previsto la possibilità di restituire i crediti d'imposta contestati, ma questa soluzione è applicabile solo a situazioni passate. L'introduzione di una certificazione preventiva infatti, consentirà alle aziende di certificare la validità del proprio progetto prima di richiedere l'incentivo.

Tuttavia, nonostante il Decreto Legge 73 del 2022 abbia convertito la norma in legge, il decreto attuativo richiesto per la sua piena operatività ha subito notevoli ritardi. Invece dei previsti 30 giorni, sono passati 452 giorni dal 21 agosto e il documento è ancora in fase di valutazione da parte della Corte dei Conti e non sarà confermato fino a quando non sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. 

Come ottenere la certificazione

Secondo quanto contenuto nel decreto, le imprese che desiderano accedere alla certificazione devono presentare richiesta al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, seguendo le modalità specifiche stabilite dal prossimo decreto direttoriale. Nel processo di richiesta, l'azienda dovrà fornire dettagli sul certificatore incaricato e una dichiarazione di accettazione da parte dello stesso certificatore.

La domanda di certificazione deve contenere informazioni dettagliate sulle competenze e le capacità dell'impresa, oltre che una descrizione dei progetti realizzati o pianificati. Inoltre, devono essere fornite giustificazioni tecniche per l'ammissibilità al credito d'imposta o all'aumento dell'aliquota. 

Oltre al decreto direttoriale, le imprese dovranno attendere le linee guida ufficiali del Ministero delle imprese e del made in Italy, previste entro il 31 dicembre 2023. Questo documento integrativo dovrebbe aiutare le imprese e i certificatori nell'applicazione corretta del credito d'imposta. Le Linee Guida saranno costantemente aggiornate per tener conto delle interpretazioni pratiche in evoluzione e delle modifiche normative.

Le novità del decreto: l’albo dei certificatori

Il decreto introduce l'Albo dei certificatori abilitati al rilascio delle certificazioni. Questo elenco sarà mantenuto presso la Direzione generale per la politica industriale, l'innovazione e le PMI del Ministero delle imprese e del made in Italy. Tuttavia, l'attesa per ulteriori dettagli sulle modalità di iscrizione all'Albo è ancora lunga, con un ulteriore decreto direttoriale previsto nei prossimi novanta giorni.

Il decreto attuale stabilisce i requisiti per coloro che desiderano presentare domanda di iscrizione all'Albo dei Certificatori. Le persone fisiche devono avere un titolo di laurea rilevante, assenza di condanne definitive per specifici reati e almeno tre anni di esperienza nella presentazione, valutazione o rendicontazione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione; inoltre, devono dichiarare eventuali procedimenti o atti impositivi ricevuti negli ultimi tre anni per un importo superiore a 50.000 euro.

Oltre alle persone fisiche, possono essere ammessi all'Albo anche imprese di consulenza, centri di trasferimento tecnologico, competence center, poli europei per l'innovazione digitale e istituzioni accademiche.

Applicazione del Decreto: i controlli

L'ultima parte del decreto tratta della vigilanza sulle attività di certificazione, stabilendo che i certificatori debbano inviare una copia della certificazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e informare l'azienda di tale invio. Successivamente, il Ministero eserciterà il controllo sulle attività dei certificatori, verificando la conformità delle certificazioni alle disposizioni agevolative e alle linee guida.

In caso di necessità, il Ministero può richiedere al certificatore documentazione tecnica, contrattuale e contabile entro novanta giorni dalla ricezione della certificazione. Il certificatore deve rispondere entro quindici giorni, con la possibilità di un'estensione di altri quindici giorni in situazioni eccezionali.

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