Credito d'Imposta Beni Strumentali 4.0: requisiti e beni strumentali agevolabili
La legge di Bilancio 2022 Articolo 1, comma 44, della L. 30 dicembre 2021 ha modificato e prorogato i contenuti della Legge 178 del 30/12/2020, all’articolo 1 commi 1054-1058 (Legge di Bilancio 2021), mantenendo l’incentivo del credito d’imposta beni strumentali 4.0 materiali e immateriali ed estendendolo temporalmente fino al 30 giugno 2026, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione. Inoltre il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto aiuti per sostenere famiglie e imprese introducendo misure per limitare gli effetti della crisi in Ucraina, all’interno del quale trova forma l’incremento del credito d’imposta per i beni strumentali immateriali 4.0 dal 20% al 50% fino al 31 dicembre 2022, o al 30 giugno 2023 se è stato effettuato un pagamento in acconto pari almeno al 20% del valore dei beni.
Indice dei contenuti
Chi ha diritto all'agevolazione e per quali beni?
Che documentazione occorre per averne diritto?
In cosa consiste l'agevolazione?
E' possibile cumulare questa agevolazione?
Cosa possiamo fare per te
Chi ha diritto all'agevolazione e per quali beni?
L’agevolazione spetta a tutte le imprese che effettuano investimenti, in beni strumentali materiali e immateriali nuovi rientranti negli allegati 6A e 6B, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.
Il credito d'imposta per gli investimenti in altri beni strumentali materiali tradizionali è riconosciuto anche agli esercenti arti e professioni, ai soggetti aderenti al regime forfetario, alle imprese agricole ed alle imprese marittime
Sono escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale. Sono inoltre escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell'articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.
Che documentazione occorre per averne diritto?
Al fine dell’ottenimento dell’agevolazione le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale, iscritti nei rispettivi albi professionali, o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli rispettivamente negli allegati A e B e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Tale documentazione formale risulta obbligatoria per beni superiori a 300.000 euro.
In cosa consiste l'agevolazione?
L’agevolazione da diritto ad un credito d’imposta di diversa misura a seconda delle tipologie. Nello specifico:
Con il decreto aiuti il credito d’imposta per i beni immateriali 4.0 software passa dal 20% al 50% per investimenti effettuati dal 1/01/2022.
É possibile cumulare questa agevolazione?
Il MEF ha risolto la questione chiarendo che, fatto salvo il divieto a rimborsare due volte il costo di un intervento con fonti di finanziamento pubbliche anche di diversa natura, le misure finanziate all’interno del PNRR possono essere cumulate con altre agevolazioni, nei limiti previsti dalla normativa nazionale ed europea vigente.
La circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 9/E/2021, richiamando il c. 1059 della legge di Bilancio 2021 e successive modifiche, ribadisce inoltre che il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi
è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell'imposta regionale sulle attività produttive non porti al superamento del 100% costo sostenuto.