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Certificazione R&S: strumento strategico tra garanzie e giurisprudenza

copertina dell'articolo sulla certificazione Ricerca e Sviluppo
In un momento storico in cui le contestazioni da parte dell'Agenzia delle Entrate sui crediti d'imposta per ricerca e sviluppo si sono moltiplicate, la certificazione R&S emerge come uno strumento fondamentale per garantire certezza giuridica e protezione alle imprese innovative. Recenti pronunce giurisprudenziali ne hanno inoltre rafforzato il valore, definendo principi chiari sui criteri di valutazione e sui limiti di responsabilità.

Cos’è la certificazione Ricerca e Sviluppo

La certificazione delle attività di Ricerca e Sviluppo è uno strumento introdotto dal Decreto Semplificazioni 2022 e disciplinato dal DPCM 15 settembre 2023, che permette alle imprese di ottenere un attestato ufficiale e vincolante sulla qualificazione delle proprie attività innovative ai fini delle agevolazioni fiscali.

A differenza di una semplice perizia o consulenza, la certificazione R&S ha effetto vincolante nei confronti dell'Agenzia delle Entrate: questo significa che l'Amministrazione finanziaria è tenuta ad accettare la qualificazione certificata delle attività, salvo il caso di rappresentazioni false o fuorvianti.

Come si ottiene la certificazione R&S?

La certificazione può essere richiesta in due modalità:
  • In via preventiva: prima dell'avvio dei progetti, per pianificare con certezza gli investimenti in innovazione
  • In via successiva: per attività già svolte, per tutelare crediti d'imposta già fruiti o da fruire
A rilasciare la certificazione sono soggetti accreditati iscritti all'Albo dei certificatori tenuto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), attivo dal 15 maggio 2024.

Il documento certificativo deve includere dettagli tecnici rilevanti:
  • Descrizione dettagliata dei progetti di ricerca e sviluppo
  • Motivazione tecnica dell'ammissibilità delle attività
  • Valutazione delle competenze del richiedente o dei soggetti coinvolti
  • Analisi della conformità ai criteri normativi vigenti
Il sistema prevede anche un meccanismo di controllo
  1. Il MIMIT può esaminare le certificazioni ricevute entro 90 giorni
  2. Se necessario, può richiedere documentazione tecnica e contabile integrativa
  3. I certificatori devono rispondere entro 15 giorni (prorogabili di altri 15 in casi eccezionali)
  4. Il Ministero ha 60 giorni per concludere l'analisi
Questo equilibrio tra certezza per le imprese e controllo ministeriale garantisce l'affidabilità del sistema.

I vantaggi strategici per le imprese

Per le aziende che investono in innovazione, la certificazione R&S rappresenta un presidio di tutela e una leva strategica di primaria importanza, soprattutto considerando l'incremento delle contestazioni da parte dell'Agenzia delle Entrate, particolarmente concentrate sul credito R&S fruito nel periodo 2015-2019.

Certezza normativa e protezione dai rischi

La certificazione consente alle imprese di:
  • Blindare la qualificazione dei progetti rispetto ai criteri tecnici richiesti dalla normativa, eliminando le incertezze interpretative che spesso generano contenziosi
  • Evitare contestazioni future, disponendo di una prova ufficiale e qualificata dell'ammissibilità al credito riconosciuta dall'Amministrazione finanziaria
  • Programmare con maggiore consapevolezza i futuri investimenti in innovazione, specialmente per progetti a medio-lungo termine che richiedono pianificazione strategica

Certificazione R&S: protezione in sede contenziosa

La certificazione si è dimostrata un elemento determinante anche nei contenziosi già in corso. Un esempio significativo è rappresentato dalla pronuncia della Corte di Giustizia Tributaria della Lombardia, che ha riconosciuto la validità del credito a una software house proprio sulla base della certificazione tecnica ex art. 23 D.L. 73/2022, ribaltando una precedente pronuncia sfavorevole.

Questo dimostra come la certificazione possa costituire un elemento probatorio di grande valore anche in situazioni già compromesse.

Sentenza della Cassazione: chiarezza sulla responsabilità professionale

La recente sentenza della Corte di Cassazione n. 16532/2025 ha fornito un contributo fondamentale per definire i limiti di responsabilità collegati all'attività di certificazione R&S.

La Suprema Corte ha chiarito che la sola attività di certificazione, in assenza di dolo o collaborazione attiva nella presentazione del modello F24, non è sufficiente per configurare una responsabilità penale del professionista.

Questo pronunciamento ha generato due effetti rilevanti:
  • Ha rafforzato la fiducia delle imprese e dei professionisti nel valore dello strumento certificativo
  • Ha definito con chiarezza i confini della responsabilità professionale, distinguendo tra attività di certificazione tecnica e eventuali condotte illecite
La sentenza rappresenta quindi un importante punto di equilibrio tra la necessità di tutelare la correttezza del sistema e la garanzia di operatività per i professionisti qualificati.

Sentenza del TAR Lazio: stop all'applicazione retroattiva dei nuovi criteri

Una delle questioni più controverse in materia di credito R&S riguarda l'applicazione retroattiva di criteri restrittivi, in particolare quelli derivati dal Manuale di Frascati. La sentenza del TAR Lazio n. 15039 del 29 luglio 2025 ha stabilito un principio di fondamentale importanza per tutte le imprese: i criteri più stringenti introdotti dopo il 2020 non possono essere applicati retroattivamente ai crediti relativi agli anni 2015-2019.

Il caso esaminato dal TAR

La vicenda nasce dal ricorso di una società contro il diniego da parte del MIMIT della certificazione per le annualità 2017-2019. Il Ministero aveva rigettato l'istanza basandosi su tre dei cinque criteri del Manuale di Frascati:
  • Novità dell'attività di ricerca
  • Sistematicità del metodo utilizzato
  • Riproducibilità dei risultati
Tuttavia, il TAR ha ritenuto tale applicazione illegittima, in quanto contraria ai principi di irretroattività e di gerarchia delle fonti normative.

I principi affermati dalla sentenza

Il TAR Lazio ha sottolineato alcuni punti cruciali:
  • Le valutazioni devono essere condotte secondo le norme in vigore nel periodo oggetto della certificazione, nello specifico l'art. 3 del DL 145/2013 e il DM 27 maggio 2015
  • Le linee guida del 2024 e il DPCM del 2023 non possono retroagire a periodi fiscali precedenti
  • Le imprese hanno diritto ad essere valutate con criteri certi e conosciuti al momento dell'investimento

L'impatto pratico per le imprese

Questo pronunciamento, seppur non definitivo, produce effetti significativi:
  • Riafferma il diritto delle imprese ad essere valutate secondo le regole vigenti al momento dell'investimento, garantendo stabilità e prevedibilità
  • Legittima l'uso della certificazione come strumento difensivo anche in contenziosi già in corso relativi agli anni 2015-2019
  • Fornisce un precedente giurisprudenziale importante per tutte le imprese che si trovano in situazioni analoghe
Per le aziende che hanno investito in ricerca e sviluppo negli anni precedenti al 2020, questa sentenza rappresenta un'opportunità concreta per rivalutare eventuali dinieghi o contestazioni ricevute, verificando se siano stati applicati criteri non vigenti all'epoca degli investimenti.

Cosa possiamo fare per te

Archita Engineering offre un servizio completo di supporto per l'ottenimento della certificazione R&S, avvalendosi di professionisti accreditati e iscritti all'Albo dei certificatori del MIMIT.

Il nostro team di esperti ti accompagnerà in tutte le fasi del processo:
  • Analisi preliminare delle attività svolte o programmate per verificare l'ammissibilità ai crediti d'imposta R&S
  • Predisposizione della documentazione tecnica necessaria per la certificazione, con particolare attenzione alla descrizione dei progetti e alla dimostrazione dei criteri di innovazione
  • Gestione del processo di certificazione presso gli enti accreditati, curando tutti gli aspetti tecnici e amministrativi
Non rimandare oltre: la certezza normativa offerta dalla certificazione R&S rappresenta oggi uno strumento indispensabile per tutelare i tuoi investimenti in innovazione.

Contattaci per una consulenza.

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Foto di Matteo Iubatti amministratore delegato di Archita Engineering.

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