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Carbon Footprint: i vantaggi per le aziende

Pacco ecosostenibile e con certificazione di neutralità delle emissioni di CO2
La crescente consapevolezza globale riguardo temi cruciali come lo sviluppo sostenibile e, più specificatamente, la carbon neutrality, ha indubbiamente consolidato, nelle aziende, la necessità di affrontare questioni specifiche come quella della Carbon Footprint di prodotto o servizi.

Indice dei contenuti

  • Carbon Footprint: di cosa si tratta
  • A cosa serve la Carbon Footprint
  • Come si calcola l’impronta di carbonio
  • La norma ISO 14067
  • Richiedi una consulenza gratuita

Carbon Footprint: di cosa si tratta

Per Carbon Footprint, ovvero “impronta di carbonio”, si intende quel parametro mediante cui determinare le emissioni di gas serra prodotte durante il ciclo vitale di un servizio, prodotto, evento, azienda o singolo individuo, allo scopo di calcolare l’impatto ambientale di queste attività di origine antropica sul cambiamento climatico e il riscaldamento globale.

In questo senso, come vedremo, il calcolo della Carbon Footprint viene espresso in tonnellate di CO2 equivalente al totale delle emissioni di gas serra associate, direttamente o indirettamente, alle attività prese in analisi.

A cosa serve la Carbon Footprint

Lo scopo della Carbon Footprint è dunque quello di incentivare la sostenibilità ambientale delle attività umane come tutela nei confronti delle conseguenze del surriscaldamento globale, fornendo uno strumento di grande utilità per quantificare le emissioni di gas serra che svolgono un ruolo attivo in un qualsiasi processo di produzione e monitorare l'efficienza energetica e ambientale di attività e strutture.

Dal momento che l'Impronta di carbonio si stima rappresenti il 50% di tutta l'Impronta ecologica, il suo calcolo costituisce uno dei parametri essenziali per l’individuazione di attività particolarmente dannose e la riduzione dei danni ambientali derivanti da attività umane.

Come si calcola l’impronta di carbonio

Nel calcolo dell’impronta di carbonio non vengono calcolate solamente le emissioni di CO2, ma tutti quei gas rientranti nella definizione di gas serra e indicati dal protocollo di Kyoto, ovvero il trattato internazionale in materia ambientale riguardante il surriscaldamento globale:
  • anidride carbonica (CO2)
  • metano (CH4),
  • ossido nitroso (N2O),
  • idrofluorocarburi (HFC),
  • perfluorocarburi (PFC)
  • esafloruro di zolfo (SF6)
Tutte queste emissioni vengono a loro volta convertite in CO2 equivalente in base a parametri determinati dall’Intergovernmental Panel on Climate Change, organismo operante sulle direttive delle Nazioni Unite.

Il calcolo dell’impronta di carbonio di un bene o servizio deve tenere conto di tutte le fasi della filiera a partire dall’estrazione delle materie prime, fino allo smaltimento dei rifiuti generati dal sistema stesso secondo l’approccio LCA, cioè del Life Cycle Assessment (o analisi del ciclo di vita).

Al fine di valutare l’impronta di carbonio di un prodotto o servizio è stata sviluppata una norma tecnica standard: UNI EN ISO/TS 14067 “Gas ad effetto serra – Impronta di carbonio dei prodotti (Carbon footprint dei prodotti) – Requisiti e linee guida per la quantificazione e comunicazione”.

La norma ISO 14067

La norma ISO 14067 è una normativa internazionale entrata in vigore il 20 agosto 2018 come sostitutiva delle norme analoghe precedenti.

In Italia, costituisce uno standard di riferimento che mette a disposizione delle aziende principi, requisiti e linee guida per il calcolo dell’impronta di carboniodi prodotto (beni o servizi), dunque delle emissioni di gas serra associate al loro intero ciclo di vita: dalla fase di estrazione delle materie prime a quella di trasformazione; dalla produzione, all’imballaggio e trasporto, fino alle fasi di utilizzo e smaltimento finale.

Si tratta quindi di uno strumento essenziale per le aziende, che fornisce l’opportunità di comprendere meglio le modalità con cui migliorare l’impatto ambientale di un prodotto.

Quali sono i benefici per le aziende

Come abbiamo visto, ricorrere a strumenti come la Carbon Footprint e a sistemi di gestione delle emissioni di gas serra (carbon management), per le aziende significa innanzitutto avere l’opportunità di monitorare e migliorare le proprie performance ambientali in termini di emissioni di CO2 e altri gas a effetto serra.
Aderire a questo percorso virtuoso significa inoltre partecipare attivamente agli obiettivi della transizione ecologica, scegliendo di distinguersi dai propri competitors e di acquisire importanti vantaggi: 
  • maggiore consapevolezza delle opportunità di intervento per la sostenibilità ambientale.
  • risparmio economico conseguente al miglioramento dell’efficienza energetica e delle risorse in azienda.
  • aumento della green reputation aziendale verso i propri partner, fornitori e potenziali nuove collaborazioni professionali.
  • crescita dell’interesse verso il proprio business da parte dei consumatori che sempre di più ricercano nelle aziende l’attenzione all’ambiente come indice di qualità e sostenibilità.
  • accesso ad agevolazioni fiscali sia a livello nazionale che internazionale.

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Foto di Francesco Vigliaturo, direttore tecnico di Archita Engineering.

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