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Blockchain e Intelligenza artificiale: come ottenere i finanziamenti

Giovane ingegnere informatico al lavoro al computer.
Con la legge di bilancio del 2019 è stato istituito il Fondo per lo sviluppo di tecnologie basate su Intelligenza Artificiale, Blockchain e Internet of Things, regolato ed attuato per il 2022 dal decreto direttoriale del 24 giugno. Alla base, la necessità di intervenire a supporto delle aziende nella dotazione di tecnologie abilitanti alla transizione 4.0.
Sotto la lente d’ingrandimento si collocano gli investimenti in ricerca e sviluppo che prevedano l’integrazione di processi in Blockchain, Internet Of Things e Intelligenza Artificiale applicate anche nel più recente paradigma del Metaverso. 

Le opportunità sono di varia natura e mirano non solo a garantire alle aziende il raggiungimento di più elevati standard qualitativi (traducibili in nuove opportunità e vantaggio competitivo), ma anche a favorire la clusterizzazione delle aziende intorno a progetti di filiera comuni. Infatti, come vedremo, è data la possibilità a più aziende di partecipare alla presentazione di uno stesso progetto, purché rispondente alle caratteristiche richieste.

Indice dei contenuti

  • Cos’è il fondo per lo sviluppo di Intelligenza Artificiale, Blockchain e Internet of Things
  • Nuovi incentivi per progetti in R&S e innovazione in arrivo a settembre
  • Chi può accedere all’agevolazione
  • Come fare domanda
  • Come funziona l’agevolazione
  • Cosa possiamo fare per te

Cos’è il fondo per lo sviluppo di Intelligenza Artificiale, Blockchain e Internet of Things

A inizio luglio, il ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti si è espresso così, circa gli obiettivi del fondo:
Sosteniamo gli investimenti delle imprese in tecnologie all’avanguardia con l’obiettivo di favorire la modernizzazione dei sistemi produttivi attraverso modelli di gestione sempre più interconnessi, efficienti, sicuri e veloci.
Attraverso gli incentivi alle imprese si cerca quindi di dare nuovo slancio non solo all’aspetto competitivo, ma anche a quello collaborativo tra realtà coinvolte nella digitalizzazione dei processi di interesse comune attraverso le tecnologie abilitanti.
La dotazione iniziale del fondo ammonta a 45 milioni di euro e ha come target gli interventi di ricerca industriale, sviluppo sperimentale, innovazione dell’organizzazione e di processo. 
I settori interessati dalla misura sono:
  • industria e manifatturiero;
  • sistema educativo;
  • agroalimentare;
  • salute;
  • ambiente ed infrastrutture;
  • cultura e turismo;
  • logistica e mobilità;
  • sicurezza e tecnologie dell’informazione;
  • aerospazio
La condizione di ammissibilità per le domande riguarda l’entità dell’intervento che non deve essere inferiore ai 500 mila euro e non superiore ai 2 milioni di euro. La ripartizione dei fondi prevede un ammontare pari a 25 milioni per progetti di sviluppo basati sull’Intelligenza Artificiale, 10 milioni per progetti basati su Blockchain e 10 milioni per progetti incentrati sulle tecnologie del paradigma Internet of Things. Il 60% dell’intervento è riservato a PMI e reti di imprese, mentre un 34% è riservato ad aziende con sede legale nel Mezzogiorno. 
L’arco di tempo entro il quale i progetti dovranno essere realizzati è tra i 24 e i 30 mesi dall’accettazione della domanda.

Nuovi incentivi per progetti in R&S e innovazione in arrivo a settembre

Tra le aree di intervento aziendale che possono essere interessate dal provvedimento troviamo la ricerca e sviluppo e innovazione di prodotto e processo. I progetti coinvolti nella prima casistica dovranno rendere conto delle seguenti attività: 
  1. studio, progettazione, realizzazione e test di un prototipo in ambiente di laboratorio o in ambiente con interfacce di simulazione verso sistemi esistenti e realizzazione di linee pilota ai fini della convalida delle tecnologie previste dal Fondo; 
  2. costruzione, dimostrazione e realizzazione di prodotti pilota, test e convalida di prodotti, processi o servizi nuovi o migliorati. 
Per quanto concerne la seconda casistica, le linee guida indicano come propedeutiche le attività di: 
  • applicazione di nuovi metodi organizzativi in pratiche commerciali, organizzazione del luogo di lavoro o nelle relazioni esterne di un’impresa; 
  • applicazione di un metodo di produzione o distribuzione nuovo o sensibilmente migliorato (inclusi cambiamenti significativi in tecniche, attrezzature o software).
Come emerge, gli investimenti in ricerca e sviluppo prevedono un range piuttosto vasto di tecnologie abilitanti e quindi sostenibili attraverso il fondo.

Chi può accedere all’agevolazione

Il decreto del 24 giugno descrive le caratteristiche che devono essere possedute dalle aziende che intendano presentare domanda. Riassumendo, sono destinatarie dell’agevolazione le aziende soggette all’obbligo di iscrizione al Registro delle Imprese, aziende agro-industriali ad attività prevalentemente industriale, imprese che esercitano attività ausiliarie (art. 2195 cc, n°5, in favore delle aziende rispondenti ai capitoli a e b) e gli organismi di ricerca. 

Come accennato in precedenza, è possibile presentare progetti congiunti (fino a un massimo di 5 soggetti per gruppo) avallati dallo strumento di contratto di rete o altri contratti di collaborazione, tra cui consorzi o accordi di partenariato. In questo caso sarà necessario individuare la figura di capogruppo ed evidenziare nel dettaglio la tipologia di rapporto tra le aziende coinvolte, dimostrare la suddivisione delle aree di competenza e definire gli aspetti operativi – e loro integrazione con le attività di ciascun soggetto coinvolto – del progetto presentato. Possono accedere alle agevolazioni anche le grandi imprese purché in qualità di capofila o in supporto alla proposta, per progetti che prevedano una collaborazione effettiva con le PMI beneficiarie.

Come fare domanda

Dal 21 settembre sarà possibile presentare la domanda per i progetti, ma per facilitarne la predisposizione, sarà possibile presentarle già dal 14 settembre. 
A supporto del MiSE, nella gestione della documentazione necessaria e delle domande pervenute, sarà InfraTel Italia. 

La domanda per accedere al Fondo, che ricordiamo deve interessare progetti basati su tecnologia Blockchain, Intelligenza Artificiale e Internet of Things, deve essere compilata telematicamente, e può essere caricata sul portale InfraTel dal lunedì al venerdì tra le 10.00 e le 18.00. Sarà necessario compilare interamente la domanda e gli allegati scaricabili dalla pagina del ministero. Inoltre, oltre alla compatibilità dei soggetti richiedenti con le casistiche di ammissibilità, saranno valutati del progetto: le caratteristiche dei proponenti (competenze tecniche e organizzative, qualità delle collaborazioni, solidità economica e finanziaria), la qualità del progetto (fattibilità, rilevanza, grado di innovazione) e l’impatto del progetto (interesse industriale e opportunità di sviluppo). 

Come funziona l’agevolazione

Le condizioni per ottenere gli incentivi per le imprese messi a disposizione dal Fondo, prevedono che il progetto sia presentato da uno o più soggetti la cui unità produttiva deputata alla realizzazione sia collocata su territorio nazionale. Prevedono inoltre interventi e costi ammissibili del valore compreso tra 500mila e 2 milioni di euro, l’impegno ad avviare il progetto entro 3 mesi dalla presentazione della domanda (e comunque non prima di aver inviato la richiesta), una durata comprensiva tra i 24 e i 30 mesi per la realizzazione e una partecipazione del 10% (almeno) alle spese complessive da parte di ciascun soggetto coinvolto. 
Per quanto concerne i progetti di ricerca e sviluppo le quote previste sono:
  • 70% per micro e piccole imprese
  • 60% per medie imprese
  • 50% per imprese di grandi dimensioni e Centri di Ricerca.
Le quote per interventi di sviluppo sperimentale prevedono le seguenti intensità:
  • 45% per micro e piccole imprese
  • 35% per medie imprese
  • 25% per imprese di grandi dimensioni e Centri di Ricerca. 
Per i progetti che interessano le tecnologie abilitanti all’innovazione dei processi, il quantum è calcolato sulle seguenti percentuali:
  • 50% dei costi ammissibili per le PMI;
  • 15% per le Imprese di grandi dimensioni e per gli Organismi di ricerca.
Gli aiuti alle grandi imprese sono concessi soltanto in caso di collaborazione effettiva con PMI nell’ambito del progetto finanziato e a condizione che le PMI coinvolte sostengano almeno il 30% del totale dei costi ammissibili.

Cosa possiamo fare per te

Come esperti in innovazione e industria 4.0, possiamo studiare la strategia migliore di intervento per la tua azienda ed esplorare le migliori opportunità in campo Blockchain, Internet of Things e Intelligenza Artificiale.
Insieme, individueremo tutte le opportunità già in possesso della tua organizzazione e quelle distribuite nella filiera, con un’attenzione sugli aspetti finanziari e sui vantaggi che potresti ottenere dal coinvolgimento dell’ecosistema dei tuoi stakeholders più fidati. Contattaci per una consulenza.

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Foto di Matteo Iubatti amministratore delegato di Archita Engineering.

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