CREDITO D’IMPOSTA R&S: IL PIANO DI “SANATORIA” DEI CONTENZIOSI
Nel Decreto Rilancio era stata inserita una norma che sanava la posizione di chi, negli scorsi anni, ha fruito “indebitamente” del credito d’imposta per le attività di Ricerca e Sviluppo. La questione è nota: l’Agenzia è intervenuta, con qualche ritardo, con interpretazioni stringenti sull’applicazione dell’incentivo. E così imprese che pensavano di poter fruire legittimamente della misura si sono viste recapitare accertamenti.
La norma nel Decreto Rilancio metteva fine, con intelligenza, a questi contenziosi, prevedendo che si restituisse l’incentivo, senza sanzioni, interessi e (soprattutto) conseguenze penali. Una norma di grande buon senso che, però, è stata stralciata negli ultimi, convulsi giorni prima del varo del Decreto. E stavolta non c’entrano le ragioni di bilancio, perché l’impatto della norma sulle casse dello Stato era irrisorio. Sarebbe auspicabile che ora si sfruttasse la prima finestra legislativa possibile, magari già la conversione in legge del Decreto, per riproporre questa norma. È una questione, in primo luogo, di fiducia nel rapporto tra imprese e Stato.
La norma nel Decreto Rilancio metteva fine, con intelligenza, a questi contenziosi, prevedendo che si restituisse l’incentivo, senza sanzioni, interessi e (soprattutto) conseguenze penali. Una norma di grande buon senso che, però, è stata stralciata negli ultimi, convulsi giorni prima del varo del Decreto. E stavolta non c’entrano le ragioni di bilancio, perché l’impatto della norma sulle casse dello Stato era irrisorio. Sarebbe auspicabile che ora si sfruttasse la prima finestra legislativa possibile, magari già la conversione in legge del Decreto, per riproporre questa norma. È una questione, in primo luogo, di fiducia nel rapporto tra imprese e Stato.