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Transizione 4.0: come richiedere il credito d’imposta (niente più PEC)

Da industria a industria 4.0
Per promuovere la digitalizzazione e rafforzare la competitività del tessuto produttivo italiano, il Governo ha emanato il Piano Transizione 4.0. Quest’ultimo prevede un credito d’imposta per le aziende che scelgono di investire nelle tecnologie dell’industria 4.0.

La compensazione dei crediti era stata sospesa dalla risoluzione n. 68/E del 12 aprile 2024 dell’Agenzia delle entrate, in attesa che fossero disponibili i modelli per effettuare la comunicazione resa obbligatoria dal recente Decreto Legge n. 39 del 29 marzo 2024.

Da lunedì 29 aprile alle 12 le imprese sono tornate a usufruire dei crediti d’imposta. ll Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha infatti emanato il decreto che consente di riprendere la compensazione e ha reso disponibili i modelli.
Il 18 maggio è stata modificata la modalità di invio dei modelli: ora non è più tramite PEC.

I nuovi obblighi per accedere al credito d’imposta

Il Decreto Legge detta nuovi obblighi per l’utilizzo dei crediti di imposta.

Fino al 30 marzo 2024 era prevista soltanto una comunicazione a fini statistici, a cui non seguivano sanzioni per il mancato invio. Il decreto legge, invece, rende obbligatoria la comunicazione successiva agli investimenti, pena la decadenza del credito.

Le aziende che effettuano gli investimenti dal 30 marzo 2024, dovranno inviare anche una comunicazione ex ante circa il presunto ammontare complessivo degli investimenti e la fruizione negli anni del credito, che si va ad aggiungere a quella ex post.

Quindi, gli adempimenti previsti cambiano a seconda del periodo di investimento:
  • Investimenti effettuati dal 30/03/2024: obbligo di comunicazione ex ante che dovrà essere aggiornata tramite una comunicazione ex post
  • Investimenti effettuati dal 01/01/2024 al 29/03/2024: obbligo di comunicazione ex post di completamento degli investimenti
  • Investimenti effettuati nel 2023: dal 30/03/2024 la compensabilità dei crediti maturati e non ancora fruiti è subordinata alla comunicazione di completamento investimenti.

I due modelli di comunicazione

Il decreto stabilisce il contenuto e le modalità di invio dei modelli di comunicazione dove le imprese devono fornire informazioni e dati.

Si prevedono due differenti modelli:
  • Uno per gli investimenti in beni strumentali nuovi e funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese
  • L’altro per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica.
La trasmissione del modello di comunicazione, preventiva e di completamento, costituisce ora un presupposto per la fruizione dei crediti d’imposta, che di conseguenza non è più automatica.

Come compilare il modello di comunicazione: niente più PEC

Fino al 18 maggio 2024 era previsto l’invio dei modelli di comunicazione tramite PEC all’indirizzo transizione4@pec.gse.it. Ora le comunicazioni ex ante ed ex post dovranno essere inviate tramite la nuova piattaforma disponibile sul sito del GSE (Gestore dei servizi energetici).

Per prima cosa è necessario registrarsi all’Area clienti per poi accedere all’applicazione “Transizione 4.0 - Accedi ai questionari”.

In questa sezione si sceglie la tipologia di investimento che si intende effettuare:
  • Investimenti in beni strumentali nuovi e funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese
  • Investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica
Si compila poi il modulo per la compensazione dei crediti d’imposta, per cui nel portale è disponibile una guida dettagliata. Anche con la nuova procedura, è necessario:
  • Aprire il pdf con Acrobat Reader autorizzando, se richiesto, l’esecuzione del Javascript
  • Apporre sui moduli la firma elettronica qualificata da parte del Rappresentante Legale, il cui certificato dev’essere valido e rilasciato da un prestatore di servizi fiduciari accreditato AgID
Per ricevere supporto è possibile compilare il form Richiedi Supporto nel portale Assistenza Clienti del GSE o scrivendo all’indirizzo supportoimprese@gse.it.

La perizia asseverata dell’Industria 4.0

Per i beni di costo unitario superiore ai 300 mila euro, è obbligatorio che un ingegnere o un perito industriale rediga una perizia asseverata, o che un ente accreditato rilasci un attestato di conformità. 

Per importi inferiori è sufficiente un’autodichiarazione, corredata da un’analisi tecnica, che riporti i requisiti tecnici 4.0 e che rechi la firma dal legale rappresentante dell'azienda. Tuttavia, è sempre consigliabile rivolgersi ad un esperto per la certificazione, dal momento che richiedere, e ottenere, finanziamenti per i quali l’azienda non ha realmente diritto, potrebbe rivelarsi economicamente e finanziariamente dannoso.

In sintesi, le imprese che intendono effettuare investimenti nell’industria 4.0 devono adempiere a due obblighi principali:
  • Inviare due comunicazioni, una ex ante e una ex post, al Ministero delle imprese
  • Ottenere una perizia asseverata (o attestazione da un ente accreditato) per i beni di valore superiore o uguale a 300.000 euro.

Cosa possiamo fare per te

Il nostro team di ingegneri esperti in innovazione fornisce un supporto completo durante tutto il processo di investimento nell'Industria 4.0, volto alla trasformazione tecnologica e la digitalizzazione della tua azienda.

A seguito di un sopralluogo per visionare i beni materiali o immateriali, predisponiamo una perizia giurata e un’analisi tecnica, con all’interno descritti i requisiti 4.0.

Hai la possibilità di rivolgerti a un interlocutore unico a cui richiedere consulenza, analisi tecniche e perizie per beneficiare del credito d’imposta e le agevolazioni del Piano Transizione 4.0.


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