Nuova Patent box: cos'è, come funziona e come accedervi
Partendo da una panoramica su cosa sia esattamente il Patent Box, come funzioni, come accedervi e le modifiche apportate dalla nuova circolare, cercheremo di approfondire l’importanza dell’Innovazione e degli investimenti in Ricerca e Sviluppo per un processo di trasformazione digitale delle aziende.
Inoltre, approfondiremo la recente Circolare n. 5/E del 24 febbraio 2023 dell’Agenzia delle Entrate, la quale ha introdotto importanti novità relative al regime fiscale agevolato.
Patent box: cos'è
Il Patent Box è uno strumento fiscale che mira a promuovere l'innovazione e la valorizzazione della proprietà intellettuale in ambito aziendale. Consiste in un regime fiscale agevolato che consente alle imprese di beneficiare di una tassazione agevolata sui redditi derivanti dalla commercializzazione o sfruttamento di brevetti, marchi, disegni, modelli, software ed in generale tutto ciò che concerne il codice della proprietà industriale.
Il Decreto Legge 146/2021 prima e la Legge di Bilancio 2022 (Legge 234/2021) poi, hanno confermato le modifiche per il regime Patent Box, introducendo una semplificazione che porta ad un passaggio da un regime opzionale di tassazione agevolata per i redditi derivanti dall’utilizzo di alcune tipologie di beni immateriali ad un’agevolazione che maggiora del 110% i costi di ricerca e sviluppo sostenuti per questi stessi beni, portando così ad una minore tassazione da versare.
L’obiettivo della disposizione è attrarre investimenti nazionali ed internazionali, favorendo
gli investimenti in R&S, stimolando il mantenimento dei beni immateriali in Italia e la collocazione di quelli immateriali detenuti all’estero, in Italia.
Innovazione in Italia: record di brevetti nel 2022
Secondo un’indagine pubblicata da Unioncamere e Dintec, nel 2022 le domande di brevetti provenienti dall’Italia e pubblicate dall’EPO (European Patent Office) hanno avuto una crescita del 5%, con un aumento di 4.773,218 unità rispetto al 2021; il miglior risultato negli ultimi dieci anni.
Le regioni che registrano i maggiori incrementi sono, al nord Friuli-Venezia Giulia (+21%) e Trentino-Alto Adige (+12%); nel mezzogiorno invece, Abruzzo (+93%) e Campania (+46%) sono in testa alla classifica.
Sorprende Chieti che, a livello provinciale, registra la crescita maggiore con 63 domande pubblicate dall’EPO. Un risultato davvero eccellente, che stacca anche realtà più consolidate come quelle di Bologna (+38) e Milano (+25).
L’88% delle domande sono pubblicate dalle imprese, con il settore delle tecnologie meccaniche e dei trasporti a farla da padrone, seguito a ruota dal chimico-farmaceutico.
Chi può accedervi?
Tutti i titolari di reddito d’impresa che esercitano attività di ricerca e sviluppo, indipendentemente dalla dimensione possono accedere alla Patent Box. Non possono beneficiarne in alcun caso i lavoratori autonomi, i soggetti titolari di reddito determinato forfettariamente, le società in amministrazione straordinaria, in liquidazione e fallite.
Le imprese che intendono accedere al regime del Patent Box devono soddisfare determinati requisiti e condizioni. In particolare, devono essere titolari di uno o più diritti di proprietà intellettuale riconosciuti e devono dimostrare che gli investimenti effettuati per la ricerca e lo sviluppo siano coerenti con l'attività specificate in normativa. Il regime prevede una riduzione dell'aliquota IRES (Imposta sul Reddito delle Società) e IRAP (Imposta regionale sulle attività produttive) sul totale dei costi in ricerca e sviluppo.
Inoltre, per accedere al regime, le imprese devono presentare una specifica opzione nella dichiarazione dei redditi, indicando i beni immateriali oggetto del regime e fornendo le informazioni richieste.
Le novità nel regime Patent box
Il nuovo regime fiscale agevolato ha effetti quinquennali, sostituendo l'agevolazione precedentemente descritta (art. 6, D.L. n. 146/2021).
La Nuova Patent Box mantiene i principi di base e i requisiti sostanziali della precedente, ma modifica la struttura dell'agevolazione. Invece della parziale detassazione del reddito di impresa derivante dall'utilizzo di beni intangibili, il nuovo beneficio consiste in una deduzione fiscale maggiorata dei costi di ricerca e sviluppo relativi a determinate tipologie di beni immateriali, da indicare nella dichiarazione dei redditi del periodo d'imposta di riferimento.
Per i soggetti titolari di reddito d'impresa residenti in Paesi con i quali sia in vigore un accordo per evitare la doppia imposizione e con i quali lo scambio di informazioni sia effettivo, è data la possibilità di esercitare un'opzione quinquennale irrevocabile e rinnovabile. L'opzione deve essere comunicata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di riferimento.
Regime transitorio
È inoltre necessario sottolineare l’istituzione di un regime transitorio che permette il passaggio dalle vecchie alle nuove disposizioni in materia di Patent Box.
I soggetti che hanno già esercitato o che intendono esercitare l'opzione per la “vecchia” Patent Box, riferendosi a periodi d'imposta antecedenti al 22 ottobre 2021, hanno la possibilità di aderire al nuovo regime agevolato. Tuttavia, per farlo, devono inviare una specifica comunicazione all'Agenzia delle Entrate, rinunciando in tal modo alla procedura di accordo preventivo pendente.
È importante sottolineare che la scelta di transitare al nuovo regime è consentita solo se non è stato ancora sottoscritto un accordo conclusivo con l'Agenzia delle Entrate riguardante la procedura in corso. Pertanto, i contribuenti interessati devono comunicare la rinuncia alla procedura di accordo preventivo mediante Posta Elettronica Certificata (PEC) o tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.
È fondamentale inviare tale rinuncia anche nel caso in cui il contribuente abbia presentato una richiesta di rinnovo di un accordo preventivo già sottoscritto. D'altro canto, è anche possibile scegliere di rimanere nel precedente regime Patent Box, a condizione che sia stata validamente esercitata un'opzione relativa ai periodi d'imposta antecedenti al 2021.
In questa situazione, coloro che desiderano stipulare un accordo preventivo con l'Amministrazione finanziaria possono completare la procedura avviata precedentemente, conformandosi alle disposizioni del regime precedente.
Il regime transitorio rappresenta un'opportunità per i contribuenti di adeguarsi alle nuove disposizioni, garantendo una transizione fluida e consentendo di valutare attentamente le opzioni disponibili in base alle proprie esigenze e circostanze specifiche.
Novità introdotte dall’Agenzia delle entrate
La recente Circolare n. 5/E del 24 febbraio 2023 dell'Agenzia delle Entrate ha suscitato grande interesse e dibattito riguardo al nuovo regime del Patent Box.
Uno degli aspetti chiave affrontati riguarda l'ambigua condizione di utilizzo dei beni agevolabili nell'attività d'impresa. È stato opportuno specificare che il possesso di un titolo di privativa industriale non garantisce l'utilizzo effettivo di un bene ai fini dell'agevolazione, a meno che non venga impiegato attivamente nei processi aziendali. Questo chiarimento mira a prevenire l'utilizzo dei titoli di privativa al solo scopo di proteggere quote di mercato, senza un effettivo coinvolgimento nell'attività operativa dell'impresa.
Un'altra importante questione risolta riguarda il coordinamento tra il nuovo regime Patent Box e il credito d'imposta per la ricerca e sviluppo. È emerso che la Patent Box deve essere considerata come una sovvenzione che riguarda le stesse spese di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d'imposta. Pertanto, la base di calcolo deve essere adeguatamente ridotta, tenendo conto dell'imposta sui redditi e dell'IRAP derivanti dalla maggiorazione del 110% dei costi ammessi al regime Patent Box. Questa impostazione può richiedere la restituzione del credito d'imposta precedentemente fruito per i periodi interessati dall'agevolazione.
Queste novità introdotte dalla bozza di circolare dell'Agenzia delle Entrate dimostrano l'impegno nel rendere il regime Patent Box più chiaro e coerente, garantendo al contempo un adeguato coordinamento con altre agevolazioni fiscali legate alla ricerca e sviluppo.
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In uno scenario normativo mutevole, è essenziale che le imprese siano consapevoli di queste modifiche e adottino le misure adeguate per conformarsi alle nuove disposizioni, avvalendosi di consulenza specializzata per massimizzare i benefici fiscali offerti.
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