Beni Strumentali 4.0: obblighi e scadenze per fruire dell’agevolazione 2023
Il 2022 è stato un anno importante per gli investimenti in beni strumentali 4.0, in quanto è stato l’ultimo anno con percentuali cospicue di sostegno tramite credito di imposta. Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2022 infatti, il 2023 ha visto ridursi di netto le percentuali.
Secondo quanto previsto dal Decreto Milleproroghe, la scadenza ultima per la consegna dei beni strumentali 4.0 al fine di garantirsi un’aliquota di credito pari al 40% – ordinati con anticipo pari al 20% nel 2022 – è il prossimo 30 novembre 2023. Se non viene rispettata tale data l’aliquota spettante di credito si riduce dal 40% al 20%.
Il momento di effettuazione dell’investimento
Gli incentivi 4.0, in vigore dal 2017, richiedono che gli investimenti avvengano entro scadenze specifiche. Ad esempio, nel 2022, l'investimento poteva essere effettuato entro il 31 dicembre 2022 o entro il 30 novembre 2023 con un acconto del 20%, con un'agevolazione fiscale del 40%.
Il momento dell'investimento determina l'aliquota dell'incentivo, ed è una questione fiscale, non tecnica. Non è necessario che il bene sia funzionante entro la scadenza. L'interconnessione e la messa in funzione del bene possono avvenire successivamente alle scadenze. Tuttavia, sussiste incertezza sui costi accessori sostenuti dopo la scadenza dell'investimento principale.
Negli investimenti su più anni per beni complessi, l'Agenzia delle Entrate assegna un valore, un anno di competenza e un'aliquota a ciascuna fase dell'investimento, e l'uso del credito d'imposta inizia all'interconnessione.
Per favorire la trasparenza, è consigliabile emettere fatture distinte e specifiche per i costi accessori relativi alla messa in funzione del bene, evitando confusioni e semplificando l'applicazione degli incentivi.
Credito d'imposta per gli investimenti in beni strumentali: a chi si rivolge?
Il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali 4.0 è rivolto a tutte le imprese residenti sul territorio nazionale, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla loro forma giuridica, dal settore di attività, dalle dimensioni, dalla metodologia contabile adottata e dal regime di tassazione applicato.
Il credito d'imposta per gli investimenti in beni strumentali tradizionali è altresì concesso ai professionisti, agli operatori in regime forfettario, alle aziende agricole e alle imprese marittime.
Restano escluse da queste agevolazioni le imprese che si trovano in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa o che sono coinvolte in procedure di concordato preventivo senza prospettive di continuità aziendale.
Come si accede alle agevolazioni?
Per quanto riguarda beni tecnologicamente avanzati, sia materiali che immateriali, le imprese sono tenute a presentare una perizia tecnica asseverata, emessa da un ingegnere o un perito industriale iscritto nel rispettivo albo professionale, oppure un certificato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato. Questi documenti devono attestare che i beni possiedono specifiche tecniche che li qualificano per l'inclusione negli elenchi definiti nei riferimenti allegati A e B, e che sono integrati nel sistema aziendale di gestione della produzione o nella rete di fornitura.
Beni strumentali 4.0: le aliquote del 2023
La Legge di Bilancio 2022 aveva definito la struttura degli aiuti agli investimenti sotto forma di credito d’imposta per gli anni 2023-2025. Le percentuali sono:
- 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;
- 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro;
- 5% del costo per la quota di investimenti superiore a 10 milioni fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 50 milioni di euro degli investimenti inclusi nel PNRR, diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione individuati con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro della transizione ecologica e con il Ministro dell’economia e delle finanze.
Il credito d’imposta è riconosciuto per gli investimenti effettuati fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
Beni strumentali immateriali 4.0
Per quanto riguarda i beni strumentali immateriali invece, si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.
Le percentuali, in questo caso, sono:
- 2023: 20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro;
- 2024: 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro;
- 2025: 10% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
Il credito d’imposta è riconosciuto per gli investimenti effettuati fino al 30 giugno dell’anno successivo a condizione che entro la data del 31 dicembre dell’anno in corso (2023) il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
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